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Ispra – A casa 200 lavoratori addetti a controlli e ricerca ambientale

30 giugno 2009 0 commenti

I primi licenziamenti

I primi licenziamenti

«Mica sono Pasquale io!», disse Totò in una famosa scenetta. Così sembra la ministra Prestigiacomo, da mesi sollecitata ad intervenire sul nodo precari Ispra. Certo il contrasto è stridente fra questo governo che assicura di assistere tutti da una parte e dall’altra, ha precari da tempo in casa, ed ora li manda via. E questo senza che il Ministro di riferimento senta il dovere né di intervenire né di ascoltare. Tanto, mica sono il ministro io…
Abbiamo seguito questa vicenda, grave, che mette in discussione il livello di controllo dello Stato in materia ambientale, che ora paventa la privatizzazione di servizi. Nel totale silenzio. Vergognoso. Di una opinione pubblica pronta a parlare, a prestare attenzione al pettegolezzo, e permeabile alle più grandi vicende del paese.
Oggi vanno via 200 precari, entro fine anno altri 230.
Di seguito il comunicato dell’assemblea dei precari.



Mobilitazione permanente all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), dove sono scaduti oggi 200 contratti di precari, il cui licenziamento (cui ne seguiranno altri 230 da qui a fine anno) mette a rischio molte delle attività dell’Istituto vigilato dal ministero dell’Ambiente, nato appena un anno fa dall’accorpamento dei tre preesistenti.
Dopo i ripetuti rinvii e gli inviti alla prudenza da parte della struttura commissariale Ispra, che diceva di contare su un incisivo intervento della ministro Stefania Prestigiacomo, oggi è arrivata la conferma, dopo le false indiscrezioni dei giorni scorsi su un possibile «salvagente» nel decreto approvato dal consiglio dei Ministri di venerdì scorso.
I precari, molti dei quali già oggi non hanno potuto avere accesso ai locali dell’Ispra, visto che i loro badge sono stati disattivati in anticipo, sono riuniti in assemblea permanente per tutto il pomeriggio fino a sera, quando occuperanno l’ente nelle ore notturne, e invitano tutta la popolazione, la stampa, i rappresentanti politici e del mondo della scienza ad aderire alla loro mobilitazione, venendo a dimostrare la loro solidarietà presso la sede centrale dell’Ispra, in via Brancati 48 (zona Eur).

Ad aggravare la situazione, le voci continue su un possibile smembramento dell’Istituto e conseguente privatizzazione di controlli e ricerca ambientali, come sembra dimostrare la massiccia ricerca di personale da parte della Sogesid (Società pubblica del ministero dell’Ambiente), proprio nei ruoli oggi svolti da ricercatori e personale Ispra.
I precari chiedono l’attenzione dell’opinione pubblica su un rischio che riguarda non solo la loro vita e quella delle loro famiglie, ma tutta la popolazione, che ha tutto da perdere se vengono ridimensionati controlli e ricerca su temi come nucleare, rifiuti, emissioni in atmosfera e stato del mare. Per questo chiedono di essere immediatamente ricevuti dalla ministro Prestigiacomo, che dovrebbe spiegare a loro e a tutti gli italiani cosa intende fare per l’Ispra, assumendosi la responsabilità personale e politica delle sue decisioni davanti all’opinione pubblica.