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Gli italiani, poco informati sull’ impatto degli aeroporti sull’ambiente

1 luglio 2009 0 commenti

Esito del sondaggio commissionato dalla British airways

Esito del sondaggio commissionato dalla British airways

La compagnia aerea ha commissionato In Italia un sondaggio condotto da YouGov dal quale emerge che:
- per il 44% degli italiani la responsabilità della gestione dell’impatto ambientale dell’aviazione civile è principalmente in capo ai governi.
- il 41% degli intervistati attribuisce tale responsabilità alle stesse compagnie aeree,
- solo il 3% ritiene che siano gli stessi viaggiatori ad avere una responsabilità a livello individuale dell’impatto ambientale dei voli aerei.
- soltanto il 7% del campione considera gli aeroporti i principali responsabili.
Dal confronto con le risposte raccolte negli altri Paesi europei, emerge che l’attribuzione di questa responsabilità alle istituzioni governative è un fenomeno tipicamente italiano: altrove, infatti, la media si colloca intorno al 20%.
Guardando alla distribuzione geografica sul territorio italiano di questa «coscienza green», ovvero della responsabilità individuale rispetto alle ripercussioni sull’ambiente dei viaggi aerei, percentuale molto bassa (solo il 3% degli intervistati), si nota come sia maggiormente concentrata nel Nord Est (5%), nel Sud (6%), e nelle isole (5,5%). Nel Nord Ovest nessun italiano intervistato si ritiene individualmente responsabile di tale problematica, e nel Centro solo il 2% attribuisce al singolo viaggiatore la responsabilità dell’inquinamento ambientale del trasporto aereo.
Un altro aspetto interessante è la differenza tra le risposte fornite da uomini e donne:
- il 50% degli uomini crede che spetti al governo gestire e controllare l’impatto ambientale prodotto dal trasporto aereo (contro il 38% del pubblico femminile);
- il 47% delle donne intervistate ritiene che sia un dovere della compagnia aerea (solo il 35% per gli uomini). Le donne, inoltre, mostrano di credere maggiormente nella responsabilità individuale rispetto agli uomini (5% contro 2%).
Nel complesso, l’impatto ambientale non influisce sostanzialmente sui programmi di viaggio degli italiani: soltanto l’11% non esclude l’eventualità che le questioni ambientali possano condizionare le proprie decisioni di viaggio dei prossimi 12 mesi.

«La compagnia aerea ha messo in atto una strategia molto concreta e al tempo stesso ambiziosa per minimizzare l’impatto sull’ambiente della propria attività, in vista dell’obiettivo di dimezzamento delle emissioni nette di CO2 entro il 2050 — commenta Mark Moscardini, direttore commerciale British airways per l’Italia e Malta —Abbiamo un team di persone dedicate allo studio e all’implementazione di modalità operative più efficienti e siamo particolarmente attenti all’impiego delle tecnologie di ultima generazione su airframes, motori e carburanti alternativi. Su questo ultimo aspetto, ad esempio, stiamo lavorando a stretto contatto con Rolls-royce per sviluppare nuovi carburanti per l’industria dell’aviazione, caratterizzati da emissioni minime di anidride carbonica».
Una delle più recenti e concrete dimostrazioni dell’impegno profuso dalla linea aerea nell’ambito della questione ambientale è il «Terminal 5», la nuova ed esclusiva dimora della compagnia aerea presso l’aeroporto di Londra Heathrow.
Grazie alle tecniche innovative impiegate sia per la progettazione che per la costruzione della struttura, la compagnia aerea britannica è riuscita a fare del T5 l’aeroporto più verde del mondo.

Ad esempio, ben l’85% dei rifiuti prodotti è stato recuperato, riciclato e riutilizzato nel processo di costruzione. Inoltre, nella sua operatività quotidiana, il T5 soddisfa quasi il 90% del proprio fabbisogno energetico sfruttando il calore in eccesso prodotto dalle centrali termiche esistenti a Heathrow, convogliato nel T5 attraverso uno speciale condotto sotterraneo. Grazie a questo sistema, il risparmio annuale di CO2 si aggira intorno alle 11.000 tonnellate.
Inoltre, all’interno del terminal l’impianto di illuminazione è computerizzato e i singoli punti luce possono essere accesi, spenti oppure diminuiti di intensità per risparmiare energia elettrica. Le facciate in vetro trasparente del T5 permettono poi di ridurre ulteriormente l’utilizzo di fonti di energia artificiali.
«Fortemente consapevole dell’impatto che la propria attività comporta sul pianeta, British Airways attribuisce un’importanza vitale alla preservazione dell’ambiente. È per questa ragione che nel 1992 la compagnia decise di rendere pubbliche le proprie performance ambientali, diventando così il primo vettore al mondo a dichiarare apertamente il proprio impegno ambientale» conclude Moscardini.

(Fonte British Airways)