Ma quanto è protetta la fauna selvatica?
Tre domande a Bertone, Rossi e Tassi
Tre domande a Bertone, Rossi e Tassi
Quanto sta avvenendo agli orsi del Parco d’Abruzzo pone seriamente l’interrogativo su come e quanto sia difesa la fauna selvatica in Italia.
Questa riflessione non può che spingerci a chiederci come sono gestiti i parchi e se quello che si fa sia corretto.
Il caso del Parco d’Abruzzo è emblematico, sia per la sua gloriosa storia passata, sia per le iniziative messe in campo per proteggere questo angolo meraviglioso dell’Italia.
E proprio su queste iniziative si interroga, dopo il rinvenimento della carcassa di un esemplare giovane di Orso marsicano, il Presidente dell’Ente Parco, Giuseppe Rossi, che ritiene, infatti, che si imponga, ormai, un momento di riflessione, assolutamente necessario, anche nel quadro della ricerca in corso, che coinvolga i vari attori interessati, partecipi del Patom (Piano di azione tutela orso marsicano).
Anche il Comitato parchi (l’Associazione che nel 1980 lanciò la «sfida del 10%» spingendo un’Italia all’epoca addormentata, distratta e riluttante a proteggere almeno il 10% del proprio territorio) e il Gruppo Orso Italia, tramite il suo fondatore, Franco Tassi, si pone alcune domande: «Possibile che nessuno si chieda come mai gli animali morti vengono ritrovati solo dopo tanto tempo? Questo individuo non era dotato di trasmittente, per conoscerne anche i minimi movimenti? Chi lo seguiva? Uno studente (o una studentessa) di Roma, magari ora in vacanza, o il leggendario Patom? Ma l’Ente è del tutto fuori della ricerca? Il Centro Studi è stato soppresso? Le Guardie del Parco ne sanno qualcosa? Chi sono i responsabili dei Reparti del Settore Mainarde?».
Per queste ragioni, e nel tentativo di dare un contributo ed un reale approfondimento della situazione fauna, abbiamo rivolto le seguenti domande al [FOGLIA=3065]direttore della Federparchi, Luigi Bertone[/FOGLIA], al [FOGLIA=3066]presidente dell’Ente parco, Giuseppe Rossi[/FOGLIA], al [FOGLIA=3067]prof. Franco Tassi[/FOGLIA], che è stato per lunghi anni docente del primo corso di Conservazione della Natura e delle sue Risorse istituito in Italia nel 1973.
1 - La fauna nei parchi italiani, stando agli episodi che avvengono periodicamente, dai bocconi avvelenati alle trappole ai bracconieri, non sembra sufficientemente protetta. Principalmente da che dipende e cosa crede che debba essere fatto subito.
2 - Non crede che un Parco, almeno in alcune sue zone, debba essere protetto con criteri più scientifici e non scivolare verso una gestione privatistica e da turismo di massa?
3 - Cosa si dovrebbe fare, in particolare, nel Parco d’Abruzzo, per tutelare gli Orsi?