I profittatori
Anche nelle peggiori disgrazie c’è - di solito - chi riesce a trovare il suo tornaconto personale, economico o di altra natura che sia. Questa regola è certamente verificata anche con la crisi in atto. Sono all’opera diverse classi di persone e diversi tipi di istituzioni che riescono ad estrarre molto denaro e altri ricchi premi dalle difficoltà attuali di tante imprese e di tante persone in giro per il mondo.
Così, pensiamo ai professionisti, in Italia come all’estero, che sono specializzati dal punto di vista giuridico, finanziario o gestionale, in materia di fallimenti e di procedure fallimentari e di ristrutturazione societaria, o anche alle catene di distribuzione alimentari di tipo hard discount, che vedono crescere molto i propri clienti, alle prese con la difficoltà di far quadrare i conti mensili; o ancora, proprio in campo finanziario, agli specialisti del vulture management, che armati di vaste riserve di denaro speculano letteralmente sulle disgrazie altrui. C’è anche chi in questo momento - stando molto attento - riesce ad acquistare delle case d’abitazione negli Stati Uniti a prezzi anche ridicoli. Ricordiamo ancora il boom di molte agenzie di collocamento del personale e le molte minori difficoltà che in questo momento l’esercito statunitense registra rispetto ad un anno fa nel trovare nuove reclute. Sembra che anche le agenzie matrimoniali e quelle specializzate semplicemente nel far incontrare le persone vadano a gonfie vele, in relazione ai bisogni che esse sembrano soddisfare in relazione alla povertà e alla solitudine attuale di tanti esseri umani.
E’ intanto di questi giorni la curiosa notizia che è stato aperto da poco nel perimetro della City di Londra, e per la prima volta nell’arco degli ultimi cento anni, un banco di pegni. Sembra che l’agenzia stia facendo affari d’oro, offrendo prestiti contro garanzia di orologi Rolex, auto di lusso, ecc., oggetti portati al banco da manager finanziari e loro congiunti in difficoltà - sperabilmente temporanea - a causa dei massicci licenziamenti in atto nel centro finanziario londinese, come del resto in quello newyorkese.
Il quotidiano The Guardian del 10 aprile 2009 riporta il curioso esempio relativo alle agenzie di recupero crediti; un membro laburista del parlamento britannico, A. MacKinlay, porterà tra breve al dibattito presso la Camera dei Comuni londinese la questione della vera e propria persecuzione da parte proprio di tali agenzie nei confronti di chi non riesce a rispettare le scadenze di pagamento.
In California si è svolta di recente, tra l’entusiasmo dei circa 3000 presenti, un seminario dedicato in particolare ai modi migliori per cacciar via dalle case le famiglie che sono soggette a delle procedure di evizione per l’incapacità a pagare le rate di mutuo dovute alle banche. L’entusiasmo dell’assemblea appare giustificato dal fatto che ci sono in questo momento circa 700.000 case sotto procedura in vendita nel paese, contro soltanto 100.000 appena due anni fa nello stesso periodo; e il numero appare destinato ad aumentare nei prossimi mesi.
Il business del recupero crediti è in un momento di vero e proprio boom, in particolare per quanto riguarda il caso delle persone defunte. Persuadere i familiari di un morto a pagare i suoi debiti è un’operazione spesso molto difficile. Anche in questo caso sono state sviluppate delle raffinate tecniche psicologiche per spingere i parenti a far fronte alla bisogna anche quando non abbiano in concreto alcun obbligo di legge in proposito. E’ un sollievo, afferma il giornale britannico, il fatto che non sono in molti ad avere veramente lo stomaco giusto per sopportare a lungo questo tipo di lavoro. Così, circa la metà degli agenti assunti per questo incarico da una grande agenzia specializzata di Minneapolis lasciano il proprio posto entro tre mesi dall’assunzione e la gran parte di quelli che restano ricevono invece un’assistenza psicologica continua da parte di un’unità specializzata della stessa agenzia. Ma c’è purtroppo da temere che se la crisi continuerà a mordere ancora a lungo probabilmente la gente svilupperà con il tempo molti minori scrupoli in proposito.