Il microcredito in Afghanistan
Pubblichiamo abbastanza spesso delle notizie che riguardano la diffusione del microcredito nel mondo. Ora, su questo tema di nuovo Le Monde, in un articolo apparso a metà agosto grazie a Francoise Bobin, ci informa sullo sviluppo di tale forma in un luogo a prima vista abbastanza improbabile, l’Afganistan in guerra.
In un paese dove quasi niente sembra funzionare, quello del microcredito è apparentemente una storia di successo. Secondo alcune fonti, ad oggi 450.000 afgani avrebbero beneficiato di un prestito e il portafoglio cumulato di tali prestiti negli ultimi cinque anni si eleverebbe a 550 milioni di dollari. Non mancano certo i detrattori del sistema che sottolineano come tali cifre siano ottimistiche e come il tasso di restituzione sia basso. Di fatto, non mancano casi di debitori che hanno cercato la protezione dei talebani, avversi al sistema per ragioni politiche e religiose, per non restituire il dovuto.
Ma oltre all’opposizione dei talebani, il sistema si scontra anche con alcune resistenze di tipo religioso legate alla proibizione islamica del prestito con interesse (cfr. elementi di finanza islamica), anche se le operazioni di microcredito hanno ottenuto il placet di numerose autorità religiose. L’altra grossa difficoltà è costituita dalle operazioni belliche che, soprattutto in alcune aree, rendono molto difficoltose le transazioni. Comunque i promotori dell’iniziativa si mostrano ottimisti sul suo sviluppo.