There you are… with an electric car!
Bene ragazzi, qualcosa si muove. Non da noi, naturalmente, ma in Inghilterra, dove oggi il governo dà il via a un piano di incentivazione (250 milioni di sterline) per l’acquisto di auto elettriche, e in Danimarca, dove verrà realizzata una rete di stazioni di ricarica (con corrente di produzione eolica) e sostituzione delle batterie scariche, del tipo di quella messa a punto e promossa dall’azienda del finanziere israeliano Shai Agassi, Better Place (bel nome, speriamo sia di augurio anche per i palestinesi…) .
E’ indubbio che la crisi petrolifera dell’anno scorso, seguita da quella finanziaria ed economica in cui il mondo si dibatte ancora, nei posti dove ancora qualcuno governa ragionando, si stia dimostrando un’enorme opportunità per affrontare anche la questione climatica. L’auto elettrica, ma più in generale il trasporto elettrico, offre infatti il vantaggio di sostituire in tempi ragionevolmente brevi la dipendenza dalle fonti fossili con una nuova dipendenza virtuosa dalle rinnovabili (per esempio eolico per gli schemi pubblici, solare per la ricarica domestica) e anche una serie di ghiotti vantaggi collaterali, come la virtuale scomparsa dei fumi di scarico e del rumore connessi con la combustione interna. Un altro vantaggio della transizione di massa all’elettrico sarebbe la creazione di una rete di stazioni di ricarica, che possono accumulare energia nelle batterie quando la produzione supera la domanda (tipicamente di notte) ed eventualmente rifornire la rete, quando quest’ultima succhia più corrente di quella in produzione.
In Italia invece i piani per elettrificare i vecchi cinquini sono frenati da normative insensate.