Largo alla scienza
Il grafico che vedete qui sopra, cortesemente fornitomi da Paul van der Linden, il direttore del progetto europeo di ricerca Ensembles, secondo me è molto importante, e richiede un po’ di attenzione. Rappresenta una simulazione (recente e ancora preliminare) dell’evoluzione della temperatura globale fino al 2100, in due situazioni o scenari di emissione di gas serra. Lo scenario A1B rappresenta un pianeta che non fa abbastanza per ridurre le sue emissioni serra antropiche e che di conseguenza si scalda fino a un probabile valore di circa +3 gradi, mentre lo scenario E1 rappresenta quel che personalmente auspico, cioè una drastica ed efficace azione di contenimento delle emissioni e di conseguenza un equilibrio della temperatura globale sul livello (comunque non trascurabile) di +1,2 °C rispetto al trentennio di riferimento 1970-1999. Nel grafico si vedono molte linee perchè è stato prodotto con otto diversi modelli climatici, ciascuno eseguito 12 volte da condizioni iniziali leggermente differenziate, con una metodologia che ha preso sempre più piede negli ultimi anni, sia per le previsioni meteorologiche stagionali sia per le proiezioni climatiche di lungo periodo. In sostanza questo lavoro ci dice che è molto importante giungere quanto prima a un accordo globale di forte riduzione delle emissioni dei gas serra perché solo così possiamo contenere in termini sopportabili gli effetti dei gas già emessi finora, che hanno fatto salire la concentrazione della CO2 dai livelli settecenteschi di 280 ppm agli attuali 385. Lo scenario E1 prevede infatti una stabilizzazione del livello della CO2 a 450 ppm entro il 2100 mentre quello A1B… no.