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Paradossi energetici per la salute umana

13 luglio 2009 0 commenti

Nei giorni scorsi ci eravamo soffermati sull’interessante programma dell’evento SpoletoScienza 2009: ma appare opportuno tornarci sopra in virtù di quanto scaturito dalla sezione dedicata alla salute umana, ovvero ai paradossi energetici che riguardano il fenomeno dell’invecchiamento! Invecchiare? E’ l’unico modo per … vivere a lungo; a patto che si mantenga la capacità di utilizzare al meglio l’energia per vivere, e quindi, per rinnovarsi continuamente. Vecchi, infatti, si diventa quando, con la stessa quantità di energia, si fa molto meno e si disperde molto di più. E non solo: condizioni di vita migliori possono portare ad una aumento di patologie legate al metabolismo. Sono questi i cosiddetti “paradossi energetici” che regolano l’attività umana e che sono la vera sfida per il rinnovamento continuo dell’organismo, dalla nascita alla morte. Noi esseri umani usiamo l’energia per vivere, e vivere significa rinnovare sempre il nostro organismo, con l’apporto di materie prime, e dunque di energia dall’esterno, prendendo dei “mattoni” che ci servono da ricambio o “mattoni” che spezziamo per ricavare energia. Un paradosso energetico collega anche invecchiamento e malattia: si muore di cancro, eppure, dal punto di vista della cellula tumorale, essa vive dissipando tutta l’energia a disposizione delle altre cellule. Una delle più suggestive ipotesi sulla natura delle neoplasie è quella che descrive la cellula tumorale come una cellula che forse “ha dimenticato di invecchiare”, tanto che molti farmaci cominciano ad essere progettati come farmaci atti ad accelerare l’invecchiamento del cancro; dunque, trasformare le cellule tumorali in cellule vecchie, prossime alla morte, significa ridurne l’aspettativa di vita e probabilmente sconfiggerle! Punto in comune tra cancro e vecchiaia è il fatto che entrambi fondano la propria esistenza su organismi viventi; ma soprattutto totalmente dipendenti da fonti energetiche che fanno parte di una filiera composta da sistemi di conversione dell’energia, più o meno efficienti. Nella “ecologia degli organismi viventi” un ruolo importante è svolto dall’alimentazione, per far fronte al fabbisogno energetico e per regolare la distribuzione di energia nei processi vitali. Il problema del rapporto tra produzione e spesa energetica, da una parte, ed invecchiamento, dall’altra, è molto importante in quanto l’essenza della vita è quella di utilizzare materiali provenienti dall’ambiente per produrre energia e trasformarli nei costituenti corporei. Essere vivi, infatti, significa cambiare continuamente e partecipare al processo di morte e di rinascita: il cambiamento implica sempre una perdita, e cambiare, perdere e guadagnare, costruire ricordi, inserire le esperienze vissute nelle nostre rappresentazioni interiori, costa energia! In conclusione, se la vita è un cambiamento continuo, e il cambiamento implica una perdita costante, affrontare il problema dello sviluppo sostenibile significa affrontare il problema della sostenibilità del cambiamento!

Franco Vivona