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Energia: domanda e offerta in Italia

4 agosto 2009 0 commenti

Appare interessante dedicare qualche nota all’attuale sistema energetico in Italia in funzione del cambiamento tecnologico: rispetto agli altri 27 Paesi della Unione Europea, i consumi di energia primaria in Italia sono caratterizzati da un maggiore ricorso al petrolio e al gas, per una componente strutturale di importazioni di elettricità, per un ridotti contributo del carbone e per l’assenza di generazione elettronucleare. Dati e considerazioni sono tratte dal recente rapporto Energia e Ambiente 2008 a cura dell’ENEA. E’ importante sottolineare che circa il trenta per cento delle fonti primarie disponibili costituisce l’input del settore termoelettrico (in particolare il quaranta per cento del gas naturale disponibile viene impiegato nella generazione elettrica); la domanda di energia primaria nel 2008 è stata pari a 192 Mtep, con una flessione di circa un punto rispetto al 2007, per una contrazione generalizzata dei consumi di tutte le fonti fossili, non compensata dall’accresciuto contributo delle fonti rinnovabili. Durante il 2008 si è potuto constatare un incremento del contributo da fonte idroelettrica, eolica e solare: la quota di fonti energetiche rinnovabili, sul totale dei consumi primari di energia, risulta leggermente più elevata rispetto alla media dei Paesi OCSE (soprattutto grazie al notevole apporto della fonte idroelettrica). Il recente andamento dei consumi energetici nei settori di uso finale dell’energia mostra, da una parte una stabilizzazione dei consumi nel settore trasporti attorno ai 44 Mtep, dall’altra il raggiungimento di un analogo livello di consumo nel settore civile, nonostante forti variazioni, determinate essenzialmente da fattori climatici, e dall’altra ancora una progressiva diminuzione dei consumi dell’industria. La fattura energetica complessiva nel 2008 è pari a 57 miliardi di euro (47 miliardi nel 2007): su questo incremento ha influito l’incremento delle importazioni di gas naturale, e soprattutto il forte incremento delle quotazioni delle fonti energetiche importate. La fattura petrolifera continua a coprire più del 55 per cento della fattura energetica, nonostante si sia verificato un calo delle importazioni di greggio nel corso del 2008. La dipendenza del sistema energetico nazionale dall’estero, come è noto, si è stabilizzata da alcuni anni attorno all’ 85,6 per cento, mentre il valore medio nell’Unione Europea è prossimo al 56 per cento. L’andamento generale dal 2000 al 2008 mostra che la dipendenza dalle importazioni di gas naturale rispetto a quelle di petrolio vada crescendo: sintomo questo sia di un maggior ricorso alle importazioni che del rapido declino della produzione nazionale di idrocarburi (in particolare di gas naturale).

Franco Vivona