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L’Europa guarda all’oceano di domani

25 agosto 2009 0 commenti

Ricercatori e tecnologi dei Paesi europei sono molto soddisfatti delle recenti notizie pervenute da Bruxelles in tema di ambiente ed oceanografia: infatti la Commissione Europea ha lanciato un importante bando di ricerca intitolato “The Ocean of Tomorrow”, ovvero l’oceano di domani. Questo bando ha lo scopo di trovare la compatibilità tra la salute degli ecosistemi marini e le pressioni di origine antropica, con una disponibilità di 34 milioni di euro suddivisi in tre gruppi di ricerca: 11 milioni riguardano le conseguenze  dell’evoluzione delle condizioni climatiche nell’Artico dal punto di vista economico ed ambientale; 12.5 milioni sono invece destinati alla ricerca sugli impatti delle attività umane e della natura sulla vita marina e sulle ripercussioni che ne derivano per settori economici importanti come trasporti, pesca e turismo; infine, 10.5 milioni sono riservati alle ripercussioni che potrebbe avere sugli ecosistemi marini la cattura e lo stoccaggio di carbonio nei fondali sottomarini. E’ molto importante ricordare e sottolineare che la scadenza del bando è fissata al 14 gennaio 2010 (fonti UE e Ansa). La Commissione Europea ritiene che i progetti dovranno contribuire, con il fondamentale supporto della ricerca scientifica e tecnologica, alla realizzazione di misure di gestione sostenibile e alle politiche di sostegno e tecnologiche. Fino a 34 milioni di euro saranno destinati a progetti di ricerca multidisciplinare di vasto respiro, ai quali parteciperanno partners di Paesi diversi che operano in settori di ricerca differenti. In questo caso si tratta di un esempio molto concreto dell’approccio multi-tematico auspicato nella strategia europea per la ricerca marina, adottata fin dal settembre 2008. In particolare, i progetti selezionati e finanziati, attraverso questo importante bando UE, riguarderanno varie tematiche, quali: alimentazione, agricoltura pesca e biotecnologie (per 9 milioni di euro), energia (6 milioni), ambiente (10,5 milioni), trasporti (7,5 milioni), e scienze umane e socio-economiche (1 milione). In definitiva si può giudicare molto positivamente questa iniziativa della UE, nell’ambito degli sforzi comuni che tutti i Paesi industrializzati del mondo stanno portando avanti in applicazione del Protocollo di Kyoto ed in vista dell’importante “verifica” prevista in Danimarca, a Copenhagen, nel prossimo mese di dicembre 2009.

Franco Vivona