Antartide : 2009 -2012
In un precedente articolo si era sottolineato come la ricerca italiana in Antartide avesse sofferto una certa flessione negli anni più recenti; ed è quindi con molta soddisfazione che torniamo sull’argomento per parlare del bando PNRA (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide) per il biennio 2009-2012 (Fonti: MIUR e FIRST Finanziamenti per l’Innovazione, la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico). Il PNRA del prossimo triennio ha lo scopo di massimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili, e risulta impostato con criteri in parte nuovi, che prevedono le ricerche antartiche sviluppate in una prospettiva bi-polare, orientate in modo da razionalizzare le attività e la presenza di personale sul campo, dare impulso alle attività da svolgere in laboratorio e potenziare le collaborazioni internazionali, da sviluppare con diverse strategie, e a sostenere la partecipazione alle attività di ricerca promosse e condotte da piattaforme e presso laboratori di altri Paesi. Sono state quindi definite le linee strategiche, sulla base delle quali verranno valutate le proposte di ricerca, con criteri importanti nella selezione delle proposte, nel rispetto delle priorità e a garanzia dei livelli di eccellenza, saranno la collaborazione internazionale e la sinergia multidisciplinare, destinati a rimanere nel tempo e a tracciare un modo permanente di svolgere ricerca in ambienti estremi, come quelli polari. Il documento strategico sulla ricerca polare italiana ha individuato le seguenti dodici priorità tematiche: clima e paleoclima; la criosfera polare con archivio del clima; parametri chimici del monitoring the change; parametri fisici del monitoring the change; laghi e fiumi subglaciali; l’universo sopra l’Antartide; le relazioni Sole-Terra e lo Space Weather; le regioni polari e l’origine della circolazione oceanica globale; il ciclo globale del carbonio ed il ruolo delle regioni polari; evoluzione e biodiversità nelle regioni polari e cambiamenti climatici; l’uomo in ambienti estremi; tecnologia, innovazione e sperimentazione in ambienti estremi. Al fine di potenziare le collaborazioni scientifiche internazionali, le priorità scientifiche nazionali dovranno essere perseguite attraverso sei tipologie di attività di ricerca innovative e flessibili: progetti di ricerca condotti in ambito di accordi scientifici internazionali; progetti condotti nell’ambito di iniziative scientifiche internazionali; progetti di ricerca nazionali; progetti di ricerca per giovani (riservati a laureati di età inferiore a 35 anni, per lo svolgimento di attività di ricerca presso università o enti pubblici e almeno per il cinquanta per cento della durata all’estero); raccolta e diffusione di dati di osservatori permanenti; iniziative rivolte alla divulgazione, formazione ed organizzazione di workshops tematici. Il processo di selezione delle proposte prevede la iniziale presentazione di pre-proposal; l’analisi delle stesse per individuare quelle meritevoli di essere formulate in forma di full-proposal; il processo di review da parte di referee esterni e la valutazione della fattibilità tecnico-logistica delle full-proposals; la formulazione del progetto definitivo, a seguito della negoziazione sui supporti infrastrutturali, logistici e finanziari che potranno essere messi a disposizione. Insomma, una iniziativa che davvero lascia ben sperare per la continuazione della permanenza dei ricercatori e dei tecnologi italiani nel continente Antartico!
Franco Vivona