La nautica e le energie rinnovabili
In questa nota, ormai quasi al termine della lunga stagione estiva, e dopo essermi occupato in precedenti articoli di edifici ecologici e di motori alternativi, desidero allargare il discorso in un campo, per la verità, ancora scarsamente considerato da tecnici e da ricercatori in campo ambientale: la nautica e le energie rinnovabili! Una imbarcazione, per essere definita ecologica o eco-compatibile, deve innanzitutto soddisfare precisi criteri di costruzione (in particolare i materiali impiegati, quali alluminio, acciaio, legno e tessuti ricavati da fibre naturali), e poi la tipologia di motori utilizzati. Al momento, la ricerca scientifica e tecnologica ha fermato l’attenzione soprattutto sui motori ibridi e su quelli elettrici, con questi ultimi considerati i più ecologici, grazie alla totale assenza di rumori e di vibrazioni. Obiettivo della nautica è la ricerca di un nuovo metodo di “ricarica”, che non comporti l’utilizzo di energia elettrica prodotta da fonti non rinnovabili. Tra le nuove tecnologie, quindi, si trovano l’idrogeno (utilizzabile sia come carburante sia come produttore di elettricità nelle celle a combustibile), ma anche i pannelli solari (che garantiscono la assenza di rumore o di residui nell’acqua, consentendo così l’accesso delle barche anche in aree delicate dal punto di vista ambientale). Senza ovviamente scendere nei dettagli delle singole barche fino ad ora realizzate, e soprattutto senza neanche sfiorare il rischio di fare pubblicità ad una azienda piuttosto che ad un’altra, possiamo qui accennare ad alcune caratteristiche generali e/o particolari (fonti varie e agenzie). Esiste una barca elettrica, alimentata a idrogeno, e pronta per la produzione in serie: il meccanismo è semplice ed assolutamente ecologico, grazie al sistema a propulsione elettrica. Il rifornimento avviene con un sistema integrato in grado di ricaricare le pile a idrogeno mediante pannelli solari. Un altro progetto riguarda una imbarcazione rispettosa dell’ambiente sia nei materiali per gli arredi, sia negli impianti di trattamento delle acque, sia nell’uso di energia da fonti rinnovabili, grazie alla applicazione di circa 120 metri quadrati di pannelli solari. In un altro prototipo si è fatta molta attenzione ai motori di ultima generazione, che garantiscono ridotte emissioni inquinanti e che prevedono scarichi subacquei che riducono al minimo l’inquinamento acustico. Esiste già una “ammiraglia”, ovvero la più grande imbarcazione al mondo che utilizzi energia solare, che misura ben 42 metri di lunghezza e che può trasportare fino a 120 passeggeri, mentre è in fase di avanzata progettazione (in vista delle Olimpiadi di Londra del 2012) un’altra imbarcazione, con analoghe caratteristiche ecologiche, adibita al trasporto collettivo fino a circa 250 passeggeri! Infine, un altro progetto riguarda un catamarano che, per navigare, utilizza sia l’energia solare sia quella del vento sia i combustibili fossili, grazie a particolari “ali” fornite di pannelli solari, che possono essere opportunamente orientate per sfruttare il vento, oppure, in caso di maltempo, possono essere ripiegate e messe al riparo, mentre in tale evenienza la barca si sposta in virtù di un motore diesel-ibrido! Mi fermo qui, ma , vi assicuro, gli esempi sarebbero ancora molti!
Franco Vivona