Inquinamento acustico a Roma
In precedenti note abbiamo parlato delle tante iniziative sia in campo energetico che ambientale da parte della città di Roma e della regione Lazio, sottolineando un andamento molto positivo in questi ultimi anni; ovviamente, come in tutte le cose di questo mondo, ci sono degli alti e dei bassi, cose positive da evidenziare e cose negative da lamentare! In questa nota faremo cenno a due aspetti piuttosto critici, quali l’inquinamento ambientale e quello acustico. In qualche occasione è stata lamentata la non sufficiente pulizia della Capitale: per questo motivo l’amministrazione comunale ha recentemente provveduto a raddoppiare gli agenti accertatori dell’Ama (ovvero la agenzia municipalizzata per l’ambiente); sono saliti a 100 unità, ai quali sono da aggiungere gli agenti del nucleo dedicato al decoro urbano, costituito da circa 90 unità; questa nutrita squadra sarà affiancata dagli agenti della polizia municipale e da quelli delle altre forze dell’ordine, con il compito specifico di prestare la massima attenzione alla pulizia della città ed anche al comportamento dei cittadini. In pratica si tratta di una vera e propria “task-force”, auspicata da più parti, che provvederà a far divulgare l’importante messaggio che ” chi sbaglia paga”, ovvero “chi sporca paga” ! E passiamo adesso all’altro dolente argomento, quello dell’inquinamento acustico della città di Roma: 109 decibel a via Nazionale, 106 a viale Marconi, 80 a piazzale Appio, 79 a viale Europa all’Eur, ancora 79 in via Labicana, di fronte al Colosseo! Con questi dati la Capitale conquista il titolo, per la verità poco onorevole ed ambìto, di città più rumorosa d’Italia, secondo i dati rilevati, raccolti ed elaborati da Legambiente Lazio e recentemente presentati nel dossier “Roma capitale del rumore”. Questo tipo di “rumore” non conosce variazioni stagionali, ma risulta pressochè costante in tutti i mesi dell’anno, determinando quindi sensibili danni, non solo all’udito, ma anche all’apparato gastrointestinale e a quello cardiorespiratorio. L’impegno della amministrazione è pertanto quello di cercare di limitare il più possibile il traffico privato, favorendo in tutti i modi quello pubblico, sotterraneo e in superficie, suddividendo la città in zone diversificate, nelle quali devono valere limiti differenziati per il “rumore”, ed utilizzando anche moderni ed efficaci materiali fonoassorbenti nei cantieri e lungo le strade di maggiore frequenza e intensità del traffico quotidiano. Sicuramente gli interventi non potranno essere immediati, e richiederanno un po’ di tempo, ma è importante che sia ormai matura la strategia per combattere con tutte le forze contro i mali e i danni provocati dal traffico e dal rumore.
Franco Vivona