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Concluse le Olimpiadi di Vancouver: sono state verdi?

1 marzo 2010 0 commenti

Sicuramente i lettori di questa nota penseranno per un attimo che il cronista sia “impazzito” scambiando le Olimpiadi invernali di Vancouver per quelle estive; invece la domanda che ci facciamo, a Giochi conclusi, è molto semplice e meriterebbe dagli organi competenti del CIO e del Canada una risposta confortante: le Olimpiadi “bianche” di Vancouver sono state “verdi”? ovvero sono state usate ed applicate tutte le tecnologie e tutti gli accorgimenti disponibili per evitare il degrado dell’ambiente naturale e un inquinamento atmosferico eccessivo, a causa dell’enorme numero di atleti, dirigenti, giudici di gara, radiotelecronisti e spettatori di tutti i Paesi del Mondo che hanno assistito al Grande Evento in diretta dai campi di gara? Beh, si può dire che l’impegno sia stata davvero massimo, in quanto: ben venti navette ad emissione zero hanno collegato la città di Vancouver con le piste di gara per tutti i giorni delle competizioni ufficiali; il centro olimpico è stato opportunamente realizzato con legno di pino, che è stato adeguatamente disinfestato dopo l’attacco di un coleottero locale; per la cronaca questo coleottero ha il nome scientifico di “Dendroctonus Ponderosae”! Ebbene, invece di buttare via il legno e quindi costruire il tetto del Centro Olimpico con altro legno preso dalle bellissime foreste canadesi, dopo la disinfestazione, il legno è stato riutilizzato per la copertura, predisposta anche per raccogliere l’acqua piovana.Una iniziativa simpatica e un po’ curiosa riguarda anche la composizione delle medaglie da assegnare agli atleti piazzati ai primi tre posti nelle rispettive competizioni, ovvero le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo; in queste medaglie, oltre al metallo pregiato, è stata fusa una piccola quantità di circuiti stampati e tubi catodici dismessi: si tratta dell’ 1,52 per cento nelle medaglie d’oro, dell’ 0,12 in quelle d’argento e dell’ 1,11 in quelle di bronzo. Infine, l’ultima iniziativa conosciuta, a favore dell’ambiente e della natura del parco olimpico, riguarda l’impegno preso dagli organizzatori di ripiantumare la foresta per 3,6 milioni di euro, allo scopo di compensare la CO2 prodotta durante il periodo olimpico, che si valuta pari a 328.485 tonnellate! Ecco, questi sono i numeri, ma , ripetiamo, sarebbe utile, interessante ed istruttivo, anche in funzione delle prossime Olimpiadi Estive di Londra nel 2012 e di Sochi (Russia) nel 2014, conoscere i dati veri e reali “a consuntivo”, cioè a “Giochi fatti” !

Franco Vivona