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Energie rinnovabili e mercato per l’Italia

27 agosto 2010 0 commenti

Terzo ed ultimo appuntamento (almeno per il momento!) con il capitolo riservato alle energie rinnovabili ed alle prospettive di mercato in Italia. Le dinamiche della innovazione, per i maggiori Paesi industriali, mostrano come gli sforzi pubblici nella ricerca energetica si devono considerare come condizione necessaria, ma non sufficiente, affinchè si realizzi una reale integrazione delle energie pulite nei sistemi produttivi, e con esse il passaggio ad una vera e propria economia verde, realmente competitiva. L’intervento pubblico è certamente l’unico in grado di garantire un adeguato processo di sviluppo delle nuove tecnologie, che le imprese non sarebbero certamente in grado di attivare, anche in presenza di consistenti variazioni dei prezzi delle fonti fossili. Ma non c’è dubbio che il sistema industriale, indispensabile nella fase di sviluppo e diffusione delle tecnologie, deve possedere una adeguata capacità di recepire il sostegno alla innovazione che deriva dall’intervento pubblico (fonte ENEA Rapporto Energia ed Ambiente). Per quanto riguarda l’Italia, i tratti salienti della evidente e sempre più accentuata trasformazione dell’Europa verso una economia verde, appaiono al momento abbastanza deboli; si deve però segnalare che il Programma Industria 2015 abbia riscosso un notevole interesse da parte delle imprese ed abbia determinato significative occasioni ed opportunità di collaborazioni con i principali centri di ricerca nazionali. D’altra parte è bene sottolineare come l’Italia presenti un progressivo allineamento con la domanda europea per le nuove tecnologie delle rinnovabili che, in presenza di una offerta nazionale sostanzialmente debole, determinerebbe una chiara propensione alla importazione dall’Estero, con conseguente aggravamento del deficit nel settore degli scambi di beni tecnologici! Con queste tendenze, quindi, il nostro Paese corre il rischio di sostituire la quota parte di dipendenza dalle fonti fossili con una quota parte, ancora più consistente, di dipendenza da tecnologie per le fonti rinnovabili: i conti dell’Italia con l’Estero sono fortemente influenzati dalla componente manifatturiera degli scambi, e quindi ulteriori perdite di competitività in questo ambito, inciderebbero negativamente su di essi. Ma se si guarda alle specifiche opportunità che l’Italia, con il suo assetto produttivo, può trarre da efficaci politiche di sviluppo delle tecnologie per le rinnovabili, i risultati possono apparire abbastanza promettenti.

Franco Vivona