Da Mindelheim a Verbania per la salute dei laghi
Mentre mi trovavo in vacanza in Val d’Ossola ho letto sulla edizione locale de La Stampa la seguente notizia: “Le ragazze di Mindelheim (città gemellata con Verbania) al CNR: visita all’Istituto di Idrobiologia del CNR di Pallanza per le ragazze tedesche di Mindelheim, ospiti a Verbania, nell’ambito del tradizionale scambio organizzato dal comitato per il gemellaggio. Ad accompagnare le giovani nella visita all’Istituto la dott.ssa Anna Visconti, che ha spiegato il lavoro di ricerca condotto dai ricercatori dell’Istituto sugli ecosistemi degli ambienti lacustri. La comitiva, che è stata accolta anche dal Direttore Rosario Mosello, ha completato la visita nei laboratori utilizzati per analizzare campioni e svolgere analisi sullo stato di salute dei laghi (L.Z)” Leggendo questa nota, sono andato con la memoria agli anni settanta, quando l’Istituto di Pallanza non faceva ancora parte della grande famiglia del CNR ed era diretto dalla grande e benemerita prof.ssa Livia Tonolli, che accolse a braccia aperte noi, giovani ricercatori del CNR-IFA, andati sul Lago Maggiore per alcune ricerche di carattere ambientale e climatico. In effetti, in quel periodo ci siamo interessati, oltre che del Lago Maggiore, anche del Lago d’Orta, del Lago di Garda e del Golfo di Genova, eseguendo delle rilevazioni, all’epoca molto innovative, con dei radiometri all’infrarosso della Barnes, in grado di misurare con estrema precisione, a bordo di un elicottero, la temperatura superficiale delle acque dei laghi e dei mari. In questo modo potevano essere realizzati dei termogrammi molto sofisticati che consentivano di individuare con estrema precisione le immissioni di inquinanti nelle acque, in quanto la temperatura superficiale variava (ed anche di molto!) dalla zona inquinata a quelle non inquinate. Ovviamente queste mappe, questi termogrammi, furono molto utili all’Istituto di Pallanza, che si affrettò a segnalare alle autorità competenti queste evidenti anomalie rispetto agli equilibri secolari del lago, con i conseguenti provvedimenti tecnici ed operativi che furono attuati in tempi molto brevi, allo scopo di riportare la qualità delle acque lacustri ad un livello eccellente! Interventi analoghi furono ovviamente effettuati anche per il Lago d’Orta, per il Garda e per il Golfo di Genova, con risultati positivi, non solo per i ricercatori del CNR, ma anche per le popolazioni locali. Insomma, una indubbia soddisfazione, con la consapevolezza di aver proposto studi e ricerche utili e utilizzabili nella vita di tutti i giorni!
Franco Vivona