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Centri urbani e fonti alternative

28 novembre 2010 0 commenti

Come è ormai noto, negli anni più recenti le energie alternative (solare, eolica e geotermica) sono diventate un tema sempre più ricorrente per le città grandi, medie e piccole, che stanno tutte alacremente operando e lavorando, non solo per diffondere e promuovere una efficace e convincente educazione ambientalistica, ma anche per procedere ad una progettazione sana e pulita, come risulta essere la bio-architettura. In questi anni la maggior parte dei progettisti sono concentrati su una nuova proposta del “costruire”, cercando di realizzare case ed edifici in armonia con il verde, con la geografia e con la orografia del luogo, utilizzando materiali biocompatibili e fonti rinnovabili, allo scopo di abbracciare la cultura del risparmio energetico. Nell’ambito delle grandi città italiane, il tema della bio-architettura sta coinvolgendo soprattutto Milano: la metropoli lombarda, che avrà l’onore e l’onere di ospitare nell’anno 2015 l’Expo mondiale, sicuramente diventerà una città molto più verde ed ecologica di quanto non sia adesso, sicuramente più vivibile e sostenibile per i cittadini e per i numerosi ospiti. Ma anche gli altri comuni, quelli medi e piccoli, si stanno attivamente impegnando sull’argomento: secondo tanti rapporti e relazioni (tra i quali quello di Legambiente “Comuni rinnovabili 2010″) le amministrazioni comunali coinvolte nella cosiddetta “rivoluzione verde” sono ben 6993 nel 2010, contro le 5580 nel 2009 e le 3190 nel 2008: si tratta di cifre importanti e significative! Queste città puntano ad almeno un tipo di impianto, e molte di esse ad una pluralità di realizzazioni: che vanno dal solare al fotovoltaico, dal termico al mini-idroelettrico, dalla geotermia alle biomasse, dall’eolico alle reti di teleriscaldamento, e così via: molto bene ! Nel dettaglio si può dire che i comuni che puntano al solare sono 6801, quelli dell’eolico 297, quelli del mini-idroelettrico 799, mentre quelli della geotermia sono 181 – quasi tutti concentrati nelle province di Grosseto, Pisa e Siena – e producono energia per oltre due milioni e mezzo di famiglie. I comuni indirizzati sulla biomassa e sul biogas sono 788, mentre quelli al cento per cento rinnovabili per i fabbisogni sia elettrici che termici delle famiglie sono 15. In particolare la città di Sluderno, in provincia di Bolzano, dimostra come le energie pulite rappresentino una risposta fattibile e concreta ai fabbisogni energetici, nonchè una valida alternativa ai combustibili fossili nella strategia di lotta ai cambiamenti climatici: Sluderno, che conta 1800 abitanti, presenta 960 metri quadrati di pannelli solari termici, e 512 kW di pannelli solari fotovoltaici diffusi sui tetti, 4 micro impianti idroelettrici, un impianto eolico da 1.2 megawatt, nonchè impianti di biomasse locali e biogas per riscaldare le case, allacciati a ben 23 km di rete di teleriscaldamento! Un esempio importante e significativo, che prelude agli obblighi – che entreranno in vigore dal 2011 – per tutte le nuove realizzazioni ad uso residenziale, che impongono la installazione di pannelli fotovoltaici per un potenziale di 1 kW per unità immobiliare. Quanto sopra esposto dimostra il trend positivo e favorevole della “rivoluzione verde” che riguarda una grande percentuale dei centri urbani  italiani, che stanno concretamente puntando sulle fonti pulite.

Franco Vivona