Geotermia per il riscaldamento, anche in quota
Ricordo molto bene il grande interesse tecnico, scientifico ed applicativo della energia geotermica nell’ambito del PFE Progetto Finalizzato Energetica del CNR-ENEA, quando il prof. Panichi e tutti i suoi collaboratori presentavano periodicamente dati ed informazioni circa la applicabilità di questa fonte energetica, non soltanto nelle ben conosciute zone della Toscana e del Lazio, ma anche in molte altre regioni italiane, comprese anche le piccole isole che accompagnano lo sviluppo della penisola italiana da Nord a Sud e da Sud ancora a Nord. Una delle cose più curiose ed interessanti che scaturirono in quegli anni fu che, in linea di massima, proprio le piccole isole, ma proprio tutte, avrebbero potuto ritenersi autosufficienti, in materia energetica, utilizzando in maniera appropriata tutte le fonti energetiche disponibili sul proprio territorio, dal solare all’eolico, dalla biomassa ai rifiuti e alla geotermia. Mi risulta che il coordinamento tecnico delle picole isole italiane stia andando avanti, in maniera proficua ed intelligente, lungo questa strada, e di questo, ovviamente, sono molto soddisfatto! Bene, ma c’è dell’altro: in questo periodo mi trovo in vacanza nelle valli del Piemonte e mi diletto a curiosare, sui giornali locali e territoriali, alla ricerca di notizie positive ed incoraggianti in tema di ricerca, ambiente ed energia.La notizia che mi sembra più curiosa, e forse più sorprendente, è quella che anche a 1600 metri di quota, nel cuore delle Alpi, a Gressoney-la-Trinitè, è possibile scaldarsi utilizzando il calore della Terra! Infatti (scrive il corrispondente N.B. su La Stampa) in centro paese è stato installato il primo impianto geotermico della Valle del Lys, che riscalderà cinque alloggi da cinquanta metri quadrati, ricavati con la ristrutturazione di un vecchio forno. In particolare, sono state realizzate otto perforazioni da cento metri in profondita nella roccia sottostante la struttura in questione. La centrale, che rappresenta il cuore dell’intero impianto, è stata posizionata in un locale a quattro metri di profondità ed è stata studiata per ridurre al minimo le dispersioni di calore. Una linea a bassa temperatura (40 gradi) serve per il riscaldamento a pavimento dei locali, mentre l’altra, quella ad alta temperatura (55 gradi), viene utilizzata per l’acqua calda sanitaria. In questo modo si calcola che ogni alloggio, nel quale il riscaldamento è stato acceso 24 ore su 24, spende circa 5 euro al giorno! Secondo l’azienda Campani Proietti di Reggio Emilia, che ha realizzato l’impianto, anche se si tratta di un geotermico in quota, in questo modo è possibile risparmiare fino al 75 per cento rispetto ad un impianto che utilizzi combustibili tradizionali. Ecco, ritengo proprio che si trattasse di una notizia da evidenziare in questa rubrica!
Franco Vivona