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La domanda di energia in Italia

30 gennaio 2012 0 commenti

Come abbiamo riferito nel precedente articolo sullo stesso argomento, il Rapporto Enea sulla Efficienza Energetica in Italia (RAEE 2010 Executive Summary) merita senz’altro di essere letto e seguito capitolo per capitolo; in questa nota ci vogliamo dedicare alla domanda di energia in Italia. Per il soddisfacimento del suo fabbisogno energetico, l’Italia si contraddistingue, rispetto agli altri Paesi della Unione Europea, per una maggiore vulnerabilità dal lato degli approvvigionamenti, per una maggiore dipendenza dagli idrocarburi, ovvero petrolio e gas, per un ridotto contributo del carbone e per la assenza della generazione elettronucleare. La domanda di energia primaria, nel 2010, si è attestata su 185,3 Mtep, ovvero il 2,7 per cento in più rispetto all’anno precedente; l’aumento della domanda di energia primaria evidenza una inversione del trend di riduzione dei consumi primari, registratosi nei precedenti quattro anni (a causa della ben nota “crisi”), anche se il valore relativo al 2012 è ben lontano dal massimo raggiunto nell’anno 2005, che era pari a 197,8 Mtep. Nel 2012 il consumo finale di energia è stato pari a 137,3 Mtep, con un incremento del 3,6 per cento rispetto all’anno precedente; tale crescita è dovuta alla ripresa dei consumi nel settore industriale (+5,5 %), negli usi non energetici (+12,9 %) e negli usi del settore civile (+4,1 %). La ripartizione degli impieghi tra i diversi settori mostra una forte incidenza di quello relativo agli usi civili, con una quota salita dal 30,8 % nel 2004 al 35,0 nel 2010. Seguono il settore dei trasporti (31,0 %) e quello dell’industria (23 %). L’andamento del consumo nei settori di uso finale mostra un aumento del consumo totale pari al 6,6 % nel periodo 2001-2005, e una diminuzione del 6,2 % nel quinquennio 2006-2010, con un tasso di riduzione medio annuo pari a circa l’ 1,25 %. Tale riduzione, collegata alla forte contrazione dei consumi nel settore industriale, oltre che ad una leggera diminuzione nel settore trasporti, che complessivamente hanno più che compensato l’aumento dei consumi verificatosi nel settore civile (residenziale e terziario), è da imputarsi alla crisi economica ed agli effetti delle misure di promozione ed incentivazione della efficienza energetica. L’Italia è tradizionalmente uno dei Paesi a più elevata efficienza energetica tra quelli industrializzati: il consumo finale di energia per abitante, pari a 2,4 tep/capita, è infatti uno dei più bassi tra quelli dei Paesi a sviluppo industriale simile e comparabile (2,7 tep/capita media UE).  Ricordo la Fonte Enea RAEE 2010, e il sito www.efficienzaenergetica.it

Franco Vivona