Siccità e desertificazione: l’impegno dell’Italia
Mentre prosegue il summit Rio+20, dal quale tutto il mondo scientifico e non, interessato ai problemi energetici ed ambientali, si aspetta qualche importante documento o presa di posizione, che vada al di là di prevedibili e tiepide raccomandazioni di carattere generale, in Italia, a Roma, presso la sede Enea, si è svolta una importante due giorni di relazioni e dibattiti sul tema Il Mondo scientifico nazionale e le Istituzioni si incontrano per rilanciare la lotta contro la siccità e la desertificazione. Infatti, anche il nostro Paese dovrà stilare un proprio programma nazionale per la lotta alla desrtificazione, definendo strategie ed azioni concrete da mettere in gioco per dare attuazione alla Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta alla Desertificazione (UNCCD), con verifiche periodiche sul territorio da riferire alla UNCCD utilizzando indicatori bio-fisici e socio-economici preventivamente concordati a livello sovranazionale. Questa Convenzione dell’ONU è stata istituita nel 1994, con l’adesione e l’impegno di tutti i Paesi interessati dal fenomeno ad attuare azioni concrete e specifiche sull’argomento. Il degrado del territorio, derivante da uno sfruttamento eccessivo delle risorse ambientali ed energetiche determina il fenomeno delle terre secche , e più in generale della desertificazione, con effetti di erosione, salinizzazione, deforestazione, e con risvolti sociali riguardanti la salute, la sicurezza, la demografia e la povertà. Nella prima giornata di lavori all’Enea, i ricercatori e gli esperti delle istituzioni scientifiche italiane hanno lanciato un interessante confronto per rilanciare la lotta alla desertificazione e hanno presentato dati e risultati dei vari progetti di ricerca, nonchè nuovi approcci multidisciplinari per affrontare i nodi irrisolti della salvaguardia delle terre secche. Nella seconda giornata del convegno si è parlato di strategie e di politiche nazionali ed internazionali, con la partecipazioni di Istituzioni pubbliche e di Enti privati, nonchè di importanti enti dediti alla gestione del territorio in varie regioni italiane. Tutto molto bello, interessante, denso di contenuti, come ha sottolineato Vincenzo Artale, responsabile della Unità Tecnica Modellistica Energetica Ambientale dell’Enea: L’uso sostenibile del territorio è un obiettivo fondamentale per la conservazione degli ecosistemi ed il ripristino di quelli degradati; per conseguire questo risultato è necessario un impegno congiunto da parte di Enti di Ricerca, Istituzioni pubbliche e private, centrali e locali, allo scopo di riuscire a contrastare la fragilità ambientale dei territori e tutte le conseguenze connesse alla sicurezza e al benessere sociale. La siccità e la desertificazione vanno affrontate con strategie ben chiare e con progetti di ricerca che consentano di intervenire sull’insieme dei problemi che determinano il degrado e il depauperamento delle risorse, a cominciare dalla gestione del territorio e dell’ambiente, e alle interazioni con le attività umane produttive, tenendo conto delle capacità di carico degli ecosistemi e della rinnovabilità delle risorse.
Franco Vivona