Traffico e metropolitane mettono a rischio il nostro patrimonio culturale
Gli effetti delle sollecitazioni provocate da treni e metropolitane sugli edifici storici e sui monumenti di Roma sono state al centro del forum internazionale ospitato oggi dall’Università degli Studi Roma Tre, organizzato dall’Università dell’Aquila, INGV ed ENEA, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale ai Beni Archeologici di Roma e con l’Università Roma Tre. L’incontro ha permesso di fare il punto sulle conoscenze e sui risultati più recenti in campo sperimentale e teorico relativi all’interazione tra il suolo e le strutture sovrastanti, con particolare riferimento agli effetti del crescente traffico veicolare e metropolitano che indebolisce progressivamente la capacità di resistenza del patrimonio monumentale, accrescendone la vulnerabilità ai terremoti, effetto particolarmente nocivo a causa dell’alta sismicità del nostro territorio. Università dell’Aquila, INGV e ENEA, che hanno condotto in collaborazione con la Soprintendenza Speciale ai Beni Archeologici di Roma degli studi sperimentali finalizzati alla salvaguardia dei monumenti di Roma, hanno presentato i risultati ottenuti sulla colonna Aureliana e sulla colonna Traiana, nonché un primo studio preliminare sul Colosseo per valutare gli effetti del passaggio dei treni delle linee metropolitane. Nelle campagne condotte sulle due colonne coclidi sono stati impiegati sismometri in grado di rilevare vibrazioni di energia molto bassa, collegati ad un acquisitore per la memorizzazione delle registrazioni ottenute. Su ciascuna colonna sono state effettuate misurazioni per circa 24 ore consecutive, in modo da ottenere dati relativi a tutte le ore del giorno. I dati hanno fornito i valori massimi delle vibrazioni e hanno consentito di determinare le caratteristiche dinamiche delle strutture, in termini di frequenze proprie, modi di vibrazione e smorzamenti. Lo studio ha evidenziato che, per il momento, le vibrazioni ambientali non mettono in pericolo l’integrità dei monumenti, ma alcuni effetti, come la presenza di più risonanze strutturali e di movimenti torsionali, probabilmente relativi a fenomeni di rocking, dimostrano che la loro tenuta deve essere costantemente monitorata. Per questi studi vengono utilizzate analisi sperimentali e modellazioni matematiche che permettono di ottenere informazioni relative allo stato di conservazione dei monumenti e di definire gli eventuali interventi necessari per la loro messa in sicurezza. Le competenze ENEA dell’analisi del rischio sismico e delle vulnerabilità delle strutture, derivate dalla ricerca in campo energetico, sono oggi a disposizione delle Istituzioni che operano nel settore della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale italiano. (fonte ufficio stampa Enea).