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Il ruolo di Roma e del Sud Italia per Expo Milano 2015

4 aprile 2014 0 commenti

Il meeting promosso da HERo e Club dei Diplomatici perché l’appuntamento meneghino sia al servizio del “sistema Paese” : Il ruolo di Roma e del Sud Italia per Expo Milano 2015: è questo il titolo del meeting che si è tenuto oggi alla Camera di Commercio di Roma, che ha messo in evidenza le grandi opportunità offerte dall’appuntamento del prossimo anno non solo a beneficio del capoluogo meneghino, ma anche a tutto il “sistema Paese”. La Capitale avrà il ruolo di naturale trait d’union tra il centrosud e il nord, a patto che si riescano a intercettare al meglio i previsti flussi di visitatori dando visibilità alle eccellenze del territorio, valorizzando adeguatamente le mete turistiche e sviluppando servizi attorno a specifici itinerari storici artistici, religiosi ed enogastronomici. A promuovere l’incontro è stato il consorzio HERo, hub capitolino formato da professionisti di alto profilo del settore della comunicazione, del marketing, del mondo legale, della logistica e del turismo, insieme al Club dei Diplomatici Commerciali (CDC), associazione no profit che comprende sessanta ambasciate estere in Italia, rappresentato dal coordinatore Paolo Quercia. “HERo – ha spiegato Margherita Boniver nel ruolo di advisor del consorzio – darà un supporto in risposta agli enormi flussi previsti per Expo 2015 offrendo servizi utili a tutte le delegazioni che in arrivo e in partenza transiteranno da Roma, estendendo e facendo così apprezzare, grazie a Expo, le potenzialità del ‘sistema Paese’ a tutti coloro che arriveranno: delegazioni, aziende straniere, investitori”. Il meeting, moderato da Paolo Gambescia, ha trovato un punto di condivisione nell’esigenza di accelerare l’attività di coordinamento tra i diversi attori sul territorio in vista del 2015. “L’evento che si terrà a Milano – ha spiegatoGiancarlo Cremonesi, Presidente della Camera di Commercio di Roma – rappresenta un’importantissima opportunità per rinforzare le relazioni internazionali del tessuto produttivo italiano. Dobbiamo arrivare all’appuntamento preparati nel migliore dei modi e consapevoli delle nostre potenzialità”. “La Capitale e il suo territorio – ha sottolineato Mirko Coratti, Presidente dell’Assemblea Capitolina – dovranno fare sistema con Milano e con il resto d’Italia. Immagino queste due grandi realtà urbane unite insieme per far vincere l’Italia e scrivere una nuova pagina di unità nazionale. Non dobbiamo e non possiamo permetterci la dispersione dei visitatori in altri paesi europei”. Un’unità d’intenti condivisa da Albino Ruberti, coordinatore del gruppo di lavoro sul progetto Expo 2015 per il Lazio, e ben accolta da Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri, che è intervenuto in rappresentanza del Governo. La visibilità globale del nostro Paese nel prossimo anno non potrà dunque non coinvolgere l’intero territorio italiano con progetti mirati e iniziative specifiche, come quelle illustrate da David Granieri, Presidente Coldiretti Lazio e Roma. “Il contributo dell’afflusso dei visitatori di Expo alla crescita del settore del turismo – ha calcolato Vincenzo de Luca, Responsabile di Expo 2015 del Ministero Affari Esteri – è stimato in oltre 4 miliardi di euro. Sui 20 milioni attesi, si prevede di accogliere oltre 6 milioni di visitatori stranieri, con pacchetti turistici dedicati che coinvolgano l’intero territorio nazionale e specifiche politiche di facilitazione per la concessione dei relativi visti”. “L’appuntamento del prossimo anno – gli ha fatto eco Roberto Arditti, Direttore Affari Istituzionali Expo 2015 – è la più importante cartina di tornasole per comprendere se questo Paese vuole giocare da protagonista la sfida del nostro tempo”. “Per Expo 2015 – ha aggiunto Giuseppe Roma, Direttore generale del Censis – mettere in gioco anche Roma vuol dire ampliare l’offerta nazionale con una città fra le più amate al mondo, con benefici per l’evento stesso. Inoltre, Roma ha bisogno di allargare la gamma di offerte turistiche e con l’Expo è necessario proporsi non solo come attrattore culturale, ma come centro di conoscenza con il più alto numero di ricercatori in Italia. (fonte ufficio stampa HERo).