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Premio Ambientalista dell’anno 2014: vince il camoscio appenninico

22 dicembre 2014 0 commenti

IL CAMOSCIO APPENNINICO VINCE IL PREMIO AMBIENTALISTA DELL’ANNO 2014 : All’impegno dei Parchi habitat del camoscio l’importante riconoscimento ambientale de La Nuova Ecologia e Legambiente; praticamente estinto agli inizi del ‘900 oggi supera i 2000 esemplari. Di sicuro quest’anno il vincitore non potrà ricevere direttamente il premio nelle sue mani, ma il camoscio, il bellissimo mammifero dei nostri Appennini è l’inconsapevole protagonista di un caso di successo della ricerca italiana che ha portato sul primo gradino del podio del premio “Ambientalista dell’anno 2014”, indetto dal mensile La Nuova Ecologia e Legambiente, il team dei tecnici delle 5 aree protette coinvolte dal progetto Life Coornata per la tutela del camoscio appenninico, conclusosi nel mese di settembre scorso e che ha segnato una tappa importante per la tutela della biodiversità dell’Appennino: dalla soglia dell’estinzione all’inizio del ‘900 oggi si contano più di 2000 esemplari. Il Life Coornata è stato considerato dalla giuria popolare del Premio un caso esemplare di successo della ricerca made in Italy all’interno dei Parchi, anche perché sono state sperimentate alcune tecniche di cattura e rilascio, totalmente innovative e mai usate prima in Appennino su questa specie: le box trap e le up-net. Si tratta di dispositivi per catture “collettive” degli esemplari, che hanno il vantaggio, rispetto alla teleanestesia di singoli individui, di trasferire un certo numero di animali simultaneamente, una condizione assai favorevole per il trasferimento in nuove aree di animali che vivono in gruppo. “Il riconoscimento”, spiega Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Aree Protette e Biodiversità di Legambiente, “rappresenta il giusto coronamento finale di un progetto di successo e un esempio da seguire, che ha visto collaborare strettamente e in sinergia tutte le aree del nostro Appennino interessate dalla presenza di questo importante animale, sinergia che continuerà anche dopo la fine del Life grazie all’impegno dei Parchi. Questa vittoria – aggiunge il rappresentante dell’associazione ambientalista – deve rappresentare anche uno sprone a tutto il mondo delle aree protette del nostro Paese a mettere in atto un nuovo modo di operare che deve vedere una crescente collaborazione fra gli enti e la realizzazione di progetti che prevedano uno scambio di conoscenze, competenze e disponibilità”. Il premio “Ambientalista dell’anno” assegnato oggi a Casale Monferrato è intitolato a Luisa Minazzi, l’attivista scomparsa nel 2010 che si è battuta a lungo per i diritti delle persone esposte all’amianto. (fonte ufficio stampa Silverback).