La FAO nell’anno dei suoli : il suolo, una risorsa chiave a rischio
Dopo l’articolo introduttivo sull’anno dei suoli della FAO, pubblicato alcuni giorni or sono, ecco un secondo contributo sullo stesso argomento. La FAO stima che un terzo dei terreni mondiali siano degradati, a causa dell’erosione, della compattazione, dell’impermeabilizzazione, della salinizzazione, dell’erosione di materiale organico e di nutrienti, dell’acidificazione, dell’inquinamento e di altri processi causati da pratiche insostenibili di gestione dei terreni. Se non vengono adottati nuovi approcci, nel 2050 l’ammontare globale di terreni arabili e produttivi pro capite sarà pari a solo un quarto del livello del 1960. Possono volerci fino a mille anni per formare un centimetro di suolo, e con il 33% di tutto il suolo mondiale degradato e con le pressioni umane in continua crescita, si stanno raggiungendo dei limiti critici che rendono la loro buona gestione una questione urgente, ha detto Graziano da Silva. Definendo i suoli una “risorsa quasi dimenticata”, ha auspicato maggiori investimenti nella gestione sostenibile dei terreni, affermando che ciò sarebbe più economico di un loro ripristino. , “I suoli sono necessari per il raggiungimento della sicurezza alimentare e della nutrizione, dell’adattamento e della mitigazione del cambiamento climatico, nonché di uno sviluppo sostenibile in generale”. Almeno un quarto della biodiversità mondiale risiede nel sottosuolo, dove, ad esempio, il lombrico è un gigante a confronto con minuscoli organismi come i batteri e i funghi. Questi organismi, tra cui le radici, agiscono da agenti primari per il funzionamento del ciclo dei nutrienti ed aiutano l’assorbimento di nutrienti da parte delle piante, favorendo al tempo stesso la biodiversità in superficie. Una migliore gestione aiutare questi organismi invisibili a migliorare la capacità dei suoli di assorbire carbonio e di mitigare la desertificazione, così da poter immagazzinare più carbonio – contribuendo a compensare le emissioni di gas serra dovute all’agricoltura. (fonte FAO).