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Sardegna, Italia Nostra dice ‘no’ al parco eolico di Is Arenas

5 ottobre 2009 0 commenti

minieolicoItalia Nostra dice ‘no’ al parco eolico previsto nel golfo di Is Arenas, in Sardegna: il consiglio regionale sardo dell’associazione ha presentato oggi alla Capitaneria di porto di Oristano, al ministro dell’Ambiente e al presidente della Regione Sardegna “formale opposizione” al rilascio della concessione demaniale marittima per la realizzazione del parco eolico off-shore.

Le 80 turbine, di altezza variabile tra 110 e 150 metri che la ditta ‘is Arenas Renewable Energies srl’ vorrebbe installare nel golfo di Is Arenas, sostiene Italia Nostra, “daranno il colpo di grazia a un territorio tra i piu’ suggestivi della Sardegna, al suo paesaggio, ai tanti monumenti naturali presenti e alle attivita’ economiche”.

L’associazione ritiene infatti che l’impianto eolico previsto “avra’ un impatto ambientale irreversibile” sulle aree costiere, alcune delle quali peraltro vincolate dal Codice dei Beni Culturali e dalla legge che tutela le oasi di protezione della fauna e le zone umide dichiarate di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar. Cosi’ come l’impatto risultera’ fortemente negativo sull’ecosistema marino.

L’impianto previsto – 80 turbine poste a una distanza minima di un miglio marittimo dalla costa e distribuite su 2.000 ettari di mare – “potrebbe danneggiare gravemente la posidonia oceanica con conseguente sconvolgimento dell’equilibrio dell’ecosistema e dell’assetto sabbioso dei litorali”.

Inoltre, sostiene ancora Italia Nostra, “arrecherebbe danni alla piccola pesca costiera, considerato che nel golfo e’ presente l’unico intervento di ripopolamento dell’aragosta nel Mediterraneo”.

Italia Nostra ricorda poi che la Cassazione penale il 27 luglio 2000 ha ribadito che “gli specchi d’acqua antistanti la costa sono certamente soggetti a vincolo paesaggistico in base alla Legge Galasso che, nel tutelare le bellezze panoramiche considerate come quadri naturali, inserisce tra queste la zona costiera ma, a maggior ragione, il mare ad essa antistante”.

L’associazione, pur ribadendo che “l’eolico e’ una delle opzioni tuttora valide per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”, sostengono che “questo non giustifica affatto la distruzione di beni paesaggistici unici e irripetibili tutelati dalla carta costituzionale”.

Infatti, aggiunge Italia Nostra, “riteniamo che questi impianti debbano essere localizzati nelle aree degradate, nelle aree industriali attive o dismesse, e messe in aree di minore pregio paesaggistico”. Serve, infine, una progettazione “sulla base di studi orientati alla mitigazione degli impatti visivi e ambientali”.