Legambiente: contro il condono pronti a dura battaglia
«Il condono edilizio che sarebbe previsto dalla manovra Tremonti è indegno di un paese civile, è uno schiaffo all’Italia onesta, al senso dello Stato e della legalità. Siamo pronti a una dura battaglia». È netto il commento di Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, alla proposta di condono edilizio che sarebbe inserita nelle manovra del governo per i conti pubblici. «È triste dirlo, non c’è due senza tre – prosegue il presidente di Legambiente – ma il terzo condono di Berlusconi si annuncia veramente come una sanatoria di proporzioni mai viste, la più grande mai realizzata nel paese: un’operazione dal gettito stimato in 6 miliardi di euro che darebbe al nostro territorio la mazzata finale, riattizzando la piaga dell’abusivismo edilizio e restituendo fiato e ossigeno alla malavita organizzata che sul ciclo del cemento illegale vive e vegeta e a tutti coloro che si beffano di norme e regole. Risanare i conti pubblici svendendo l’Italia a furbi ed ecomafiosi è una scelta che non potrà che ritorcersi contro il paese e la sua crescita».
«Da anni, ci troviamo a fare i conti con le costruzioni illegali – continua Legambiente – il cemento selvaggio e impoverito, l’assenza o il mancato rispetto di piani regolatori e paesaggistici, in un paese, per di più, ad altissimo rischio di dissesto idrogeologico. E i fatti hanno troppo spesso dimostrato come tutto questo si paghi non solo come danno all’ambiente, ma anche in termini di vite umane». «Condonare un patrimonio edilizio illegale e di scarsa qualità e costruzioni in zone vincolate e aree protette sarebbe – conclude Legambiente – un danno gravissimo e difficilmente reversibile. L’esperienza maturata in questi anni dovrebbe aver insegnato inoltre che le cifre realizzate dai condoni sono sempre state abbondantemente al di sotto delle stime attese».