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Uscito dalla porta, il condono rispunta dalla finestra. Dimezzato, ma c’è

24 maggio 2010 0 commenti

abusivismo

Anche stamani il sottosegretario Paolo Bonaiuti aveva promesso: “Niente condono. Bisogna mettere a catasto circa due milioni di unità immobiliari e questo sarà fatto”. E Carlo Sangalli di Confcommercio, che in giornata ha incontrato Tremonti, ha ribadito: “Mi sento di poter dire che non c’è condono edilizio”.

Ma la realtà sembra essere un pò diversa. E’ vero che non c’è il condono di interi immobili, ma sarà possibile condonare ampliamenti di immobili esistenti, o (forse) persino cambi di destinazione d’uso. Come e quanto (e a che costo) è da vedere. Quel che è certo è che nella bozza della manovra ci sarà una «razionalizzazione catastale» grazie alla quale sarà possibile regolarizzare eventuali cambiamenti catastali (compresi gli ampliamenti) se dichiarati entro il 31 dicembre di quest’anno. Decorsa tale data, incapperanno in una sanzione che varrebbe 1/3 del valore catastale. E leggere il testo sarà decisivo per capire quanto accettabile (o inaccettabile) è la previsione.

“Aspettiamo di vedere cosa ci sara’ scritto nero su bianco nel testo della manovra di Tremonti, ma se le indiscrezioni che stanno emergendo in queste ore saranno confermate _ osserva Ermete Realacci del Pd _ gli esponenti del governo potranno anche trovare nomi creativi come ‘regolarizzazione catastale’, ma sempre di condono edilizio si tratta. Cercheremo di fermare in tutti i modi questa assurda ipotesi di fare cassa a danno a dei comuni e dei cittadini corretti”. “Il governo non giochi sulle parole. Se nella manovra finanziaria ci saranno norme che consentano
indiscriminatamente di regolarizzare case che per lo Stato non esitono o che sono ampliate rispetto a quanto risulta al catasto _ affermarlo in una nota i senatori del Pd, Roberto Della Seta e Francesco Ferrante della commissione Ambiente _ questo si chiama condono edilizio. Sarebbe il terzo dei governi Berlusconi e sarebbe un regalo per l’ecomafie che nel sud si sono arricchite con il cemento illegale».

Persino i costruttori dell”Ance auspicano che ”non ci siano ripensamenti sull’ipotesi di eliminare dalla manovra una sanatoria edilizia generalizzata. Un nuovo condono, sarebbe un gravissimo errore. Soprattutto in una fase di crisi economica come questa, una misura del genere rischia di svolgere un ruolo di concorrenza sleale e di danneggiare le imprese che operano all’insegna della trasparenza e nella legalita”.