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Troppi assenti nella maggioranza: salta il condono edilizio in Campania. Per ora?

9 giugno 2010 0 commenti

abusivismo
Troppi assenti e il governo ieri è andato sotto sul decreto abusivismo. La Camera ha approvato la questione pregiudiziale presentata contro il decreto che ha sospeso temporaneamente le demolizioni di costruzioni abusive in Campania e il decreto dunque è decaduto. In aula è scoppiato un putiferio. La maggioranza ha protestato, il capogruppo del Pdl ha preso la parola contro la presidente Bindi (Pd): “Surretizziamente e forzatamente- ha detto Cicchitto – lei ha chiuso le votazioni ed e’ assolutamente inaccettabile. Si rivoti o si sospenda la seduta e si convochi la capigruppo perche’ non accettiamo questa prevaricazione di cui la Bindi si e’ resa responsabile”. ”Su questo voto c’e’ in gioco la democrazia del Paese, la rappresentativita’ del Parlamento e la prerogativa dei deputati”: ha aggiunto il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi (Pdl). Ma la Bindi non ci sta. Si rivolge direttamente a Maurizio Lupi e accusa. “Mi consenta di respingere il dubbio che possa aver esercitato questa funzione in nome della mia appartenenza politica. E questo vale per me e per chiunque altro presidente”, dice Bindi tra un coro di contestazioni da parte del Pdl. Poi Bindi dice ‘no’ alla richiesta di ripetere il voto che viene avanzata dalla maggioranza. “Per quanto riguarda i ritardatari- dice la vicepresidente- io ho aspettato abbastanza tempo. Molto piu’ tempo di quello di altre votazioni. Il problema e’ che il diritto al voto non puo’ essere esercitato prendendosi delle pause piu’ lunghe di quelle previste dal regolamento”.
La vicenda è però tutt’altro che finita perchè il presidente Fini ha convocato per stamani alle 8,30 la conferenza dei capigruppo.

MARAN (LEGA) NIENTE SCUSE, LA MAGGIORANZA NON ERA IN AULA

“E’ inutile che la maggioranza accampi scuse o pretenda inutili prove-tv. La verita’ e’ che i parlamentari del Pdl e della Lega non erano in aula, 64 gli assenti, e che al momento della votazione sulla pregiudiziale di costituzionalita’ sul decreto sulle demolizioni in Campania la maggioranza e’ andata sotto per 18 voti”. Lo dice Alessandro Maran, vicepresidente dei deputati del Pd. “E’ diritto dei deputati votare- aggiunge Maran- per questo la presidente di turno, Rosy Bindi ha aspettato a lungo prima di dare il risultato, ma e’ loro dovere stare in aula. Una maggioranza stratosferica, come quella di cui dispone il centrodestra, non tiene se non con il voto di fiducia. Voglio cogliere l’occasione per esprimere solidarieta’ alla vicepresidente della Camera Bindi aspramente e ingiustamente criticata da esponenti della maggioranza”.

PD: UNA OTTIMA NOTIZIA

Il voto di oggi alla Camera che ha bocciato il decreto legge che sospendeva la demolizione delle case abusive in Campania e’ un’ottima notizia”. Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante. “L’abusivismo edilizio e’ un cancro per il paese e in particolare per le regioni meridionali, una ferita per il paesaggio, un danno incalcolabile anche in termini economici perche’ colpisce la qualita’ del territorio che e’ una delle principali risorse economiche dell’Italia- continuano i senatori Ecodem- l’auspicio e’ che il governo e la maggioranza intendano la lezione, e non provino piu’ con nuovi decreti o con la manovra finanziaria a far passare ancora condoni edilizi piu’ o meno mascherati”.

LEGAMBIENTE: STOP FORTUNATO E FORTUNOSO

Uno stop al decreto sulle demolizioni in Campania “fortunato e fortunoso: ogni tanto in questo paese anche nella casualita’ si trova un po’ di raziocinio”. Lo dice Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, commentando lo stop da parte dell’Aula della Camera al dl che fermava le demolizioni in Campania, stop per incostituzionalita’. Un “po’ di raziocinio”, spiega Cogliati Dezza, perche’ “era una follia ammettere quanto quel decreto voleva, cioe’ lo stop delle demolizioni” delle case abusive. Il problema, pero’, “resta aperto- lamenta il presidente di Legambiente- in settimana si potranno presentare gli emendamenti alla manovra finanziaria, e la nostra attenzione e preoccupazione restano altissime”, in relazione all’ipotesi venga introdotto un qualche tipo di condono edilizio. Alta preoccupazione perche’ “non ci sembra di registrare un ‘pentimento’ nella maggioranza rispetto a queste scelte”, stigmatizza Cogliati Dezza. Preoccupazione rafforzata da quanto emerso “anche dall’uffico di presidenza del Pdl di stamane- conclude il presidente di Legambiente- infatti sara’ difficile se non impossibile usar le intercettazioni per quella ‘area grigia'” delle ecomafie dove agiscono “funzionari e colletti bianchi” che lucrano sul traffico illegale di rifiuti.

WWF: SPERIAMO SIA L’ULTIMA VOLTA CHE CI PROVANO

“Non si era mai visto un condono edilizio che passasse con decreto legge quindi, qualunque sia stata la motivazione, molto bene ha fatto la Camera dei Deputati a non riconoscere i requisiti di costituzionalità del decreto sul condono edilizio in Campania”. Così in una nota il Wwf, spiegando che “l`affossamento del provvedimento governativo apre adesso la possibilità di una nuova riflessione”. “Il Wwf non ritiene che un decreto legge sul condono edilizio in Campania abbia i requisiti di necessità e urgenza – si legge – a meno che non si vogliano considerare come tali le ordinanze di abbattimento della Magistratura che, in applicazione delle norme vigenti, sono state emanate per reprimere e contenere fenomeni di abusivismo così diffusi che non hanno eguali in Italia”. “Non è credibile infatti la tesi del Governo secondo cui il decreto ottempera ad una disposizione della Corte Costituzionale la quale, annullando la legge regionale campana di limitazione dei termini di applicazione dell`ultimo condono edilizio, creava una disparità dei cittadini campani rispetto al resto degli italiani. Ciò non è credibile – continua il Wwf – perchè la sentenza della Corte Costituzionale è del 28 aprile 2004 e, inoltre, laddove eventualmente dovesse essere ottemperata, non necessita obbligatoriamente di un decreto legge per renderla esecutiva”. “Speriamo che la decisione di oggi metta finalmente la parola fine rispetto a questa vicenda e che non si creino i presupposti per tentare di ‘aggirare il problema’ estendendo il tentativo di condono all`Italia intera o alternativamente non si estendano i termini del condono individuato dalla Corte Costituzionale che vedevano la condonabilità degli abusi realizzati in Campania entro il 2003″