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Venerdì 16 luglio manifestazione in bici per salvare il litorale apuo versiliese

10 luglio 2010 0 commenti

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Molte sono le minacce che gravano sul litorale apuo versiliese.

Per denunciare questi gravi rischi, che sono anche e forse soprattutto di cementificazione del territorio, un ampio fronte di sigle (associazioni,comitati, cittadini) ha organizzato per il prossimo venerdì 16 luglio la manifestazione “Marina che passione! Via Crucis laica in bici a Marina di Carrara” dove i partecipanti raggiungeranno 14 simboliche “stazioni” corrispondenti ad altrettanti luoghi a rischio.

 

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 In questa occasione l’ex parlamentare  verde Riccardo Canesi ha scritto una lettera-appello sui rischi per il litorale apuo-versiliese. Eccome ampi stralci.

Scusate il tono accorato e la lunghezza. Gli appelli mi avrebbero anche stancato perché la mia speranza ,dopo decenni di lotte in difesa dell’ambiente e del territorio, sarebbe quella di vivere in un Paese in cui non ce ne fosse più bisogno .

Vi scrivo per denunciare l’ennesimo scempio e soprattutto il grave rischio che potrebbe subire uno dei territori costieri più amati, celebrati e conosciuti del nostro Paese : il litorale apuo-versiliese.

Nubi molto nere si profilano all’orizzonte di Marina di Carrara e di Marina di Massa per poi arrivare fino a Forte dei Marmi. Nonostante la bocciatura (2002) dei Ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali all’ampliamento del Porto commerciale di Marina di Carrara (inclusa la costruzione di un Porto turistico) , che insiste su costa bassa e sabbiosa e quindi molto sensibile a fenomeni di erosione (basta vedere il significativo arretramento della spiaggia di Marina di Massa), i Comuni di Massa e di Carrara (e la Provincia) hanno deciso comunque di permettere la costruzione di un Porto Turistico alla foce del torrente Lavello, un piccolo corso d’acqua che fa da confine tra i due Comuni ed immediatamente adiacente al Porto commerciale, alla foce del ben più pericoloso (in termini idrogeologici) torrente Carrione nonché alla spiaggia densa di campeggi della Partaccia (Marina di Massa) .

Esiste già, ai sensi della legge Burlando, una proposta per la sua realizzazione presentata da pochi giorni all’Autorità Portuale di Carrara e al Comune di Massa da parte di una società del Gruppo Caltagirone. Al di là della “solita” operazione edilizia speculativa che verrà operata soprattutto nelle ex colonie presenti sul litorale massese (immediatamente a sud), il progetto del Porto turistico è l’ennesimo pretesto per ampliare un porto commerciale sempre più fallimentare per i suoi traffici (l’anno passato circa 2 milioni di ton di merci con oltre un 30% in meno rispetto all’anno precedente), sempre più vuoto e insabbiato e che ha la stringente necessità (?!) di spendere ingenti finanziamenti che continuano a pervenirgli dal Ministero delle Infrastrutture quali ad esempio 25 milioni di € per un progetto di water front assolutamente inutile oltre che dannoso.

Sia la costruzione del Porto Turistico al Lavello (già deliberata dai Consigli Comunali) sia l’eventuale ampliamento del Porto commerciale prevedrebbero un ulteriore restringimento della foce del torrente Carrione : il corso d’acqua che drena tutte le acque meteoriche (ai massimi in Italia) ricadenti sul territorio carrarese già artificializzato nel suo corso finale in pianura .Si tenga presente che il Carrione nella sua parte finale è caratterizzato da un’asta rettilinea di circa 3 km , da un ‘alveo pensile e da argini sempre più elevati. E’ utile tenere conto della particolare orografia del territorio apuano che deve il suo straordinario paesaggio alla vicinanza al mare (poco più di 7 km) delle Alpi Apuane , vera e propria barriera naturale che si innalza fin quasi a 2.000 m slm e che comporta piovosità elevate (ai massimi in Italia) e precipitazioni, negli ultimi anni, sempre più intense ed improvvise (forse per la tropicalizzazione del Mediterraneo).

A causa della disastrosa alluvione del 23 settembre del 2003 il territorio carrarese , oltre a 300 milioni di euro di danni a persone e cose , ha visto anche una vittima trascinata via dalla violenza delle acque. Dopo tale funesto evento sono state spese decine milioni di € per allargare le sezione dei ponti e potenziare gli argini. A cosa serve tutto ciò se si ostruisce la foce? Lo capirebbe anche un bambino. Gli amministratori locali per il momento no.

Già la costruzione del piazzale portuale Città di Massa ( 2002), nella parte nord ha stravolto gli equilibri della foce contrastando con la sua presenza la naturale evoluzione del tratto terminale del torrente ed ora si vorrebbe restringerlo ulteriormente con la costruzione di un molo , lungo un centinaio di metri, nella parte sud. In un territorio così poco esteso ed ecologicamente delicato non si può pensare di voler realizzare tutto e il contrario di tutto! Bisogna saper scegliere e darsi delle priorità.

Su un litorale sempre più eroso a causa anche della sua artificializzazione, in un tessuto urbano sempre più denso e caotico a causa della commistione delle diverse destinazioni d’uso, con il Porto commerciale sempre più in crisi di traffici, di manodopera e sempre più incompatibile con le altre vocazioni del territorio ( turismo, industria nautica e residenzialità) dispiace rilevare la pervicace miopia delle Amministrazioni provinciale e comunali di Massa e Carrara.
Un Porto turistico, in quella posizione peraltro chiaramente insufficiente rispetto alla domanda, non solo preluderà alla totale scomparsa della già compromessa pineta della Tenuta Sarteschi ma comporterà un carico urbanistico e di traffico a terra eccessivo rispetto alla limitatezza e alla vulnerabilità del territorio in questione, senza contare gli ulteriori possibili processi erosivi sulla linea di costa che hanno già fatto sentire i loro effetti fino a Forte dei Marmi. Fare meglio con meno. E’ ciò che propongono associazioni ambientaliste e di categoria , comitati e sempre più numerosi cittadini.

Considerata la legislazione europea , nazionale e regionale sull’uso sempre più oculato della scarsa “risorsa suolo” e vista anche la bocciatura del progetto di ampliamento del Porto (che come ho già detto comprendeva anche quello turistico) da parte del Ministero dell’Ambiente in sede di Valutazione di Impatto Ambientale , risulta francamente incomprensibile l’accanimento su questa idea quando abbiamo l’infrastruttura portuale di Marina di Carrara ( che è bene ricordarlo è di proprietà pubblica e non della monopolista Porto di Carrara Spa) che potrebbe essere riconvertita alla nautica da diporto (sia per lo stazionamento che per la lavorazione) .

Non dimentichiamo poi che l’industria nautica è stata l’attività più dinamica nell’ultimo decennio nella Provincia di Massa e Carrara e quella che ormai occupa più manodopera (oltre 2.000 posti di lavoro creati in 10 anni) così come il turismo ha visto crescere il suo fatturato in termini percentuali ( ma anche assoluti) superiori rispetto alle attività portuali. Per non disturbare i “manovratori “, che peraltro operano brillantemente anche nel settore turistico immobiliare gli amministratori locali preferiscono realizzare un’opera sbagliata nel posto sbagliato.

Potremmo aggiungere altre “chicche” quali la vendita da parte dell’immobiliare statale Patrimonio Spa di pinete e impianti sportivi a Marina di Carrara , con ulteriore sottrazione di preziosi spazi collettivi; il tentativo di cacciare l’Istituto alberghiero “G. Minuto” (il più importante della Provincia per iscritti) dalla sua sede storica , fronte mare a Marina di Massa, per realizzarvi anche lì una bella speculazione immobiliare; il recente regalo (con distruzione) di un giardino pubblico storico da parte del Comune di Carrara alla Porto di Carrara Spa per la realizzazione di un parcheggio privato; la speculazione edilizia Riva dei Ronchi nell’omonima località di Marina di Massa che comporterà la distruzione di diversi ettari di pineta e preziosa macchia mediterranea litoranea e potremmo continuare.

Per denunciare questi gravi rischi di irreversibile cementificazione per il territorio e l’ambiente costiero apuano, un ampio fronte di sigle (associazioni,comitati, cittadini) ha inteso organizzare per il prossimo venerdì 16 luglio la manifestazione “Marina che passione! Via Crucis laica in bici a Marina di Carrara” dove, accompagnati da musicisti e cantastorie, i partecipanti attraverseranno a pedali 14 simboliche “stazioni” corrispondenti a luoghi a rischio. Credo che quanto sopra riportato abbia una valenza non solo locale ma nazionale. Auspico pertanto un Vostro interessamento.
Grazie.

Un cordiale saluto.

Riccardo Canesi (Comitato per la Salvaguardia del Litorale Apuano).

Docente di Geografia Economica
Già deputato dei Verdi e Capo segreteria del Ministro dell’Ambiente Edo Ronchi