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Il sindaco di Terzigno: “Qui tutti votano Berlusconi, invocare l’intervento del Governo è un dovere”

28 settembre 2010 0 commenti

Terzigno (Napoli) - Non si placano le proteste per la nuova disc“Un comune che ha dato oltre l’80% dei suoi voti al presidente Berlusconi ha il diritto di chiedere il suo intervento affinche’ la paventata apertura della seconda discarica rimanga lettera morta’’. Lo ha detto il sindaco di Terzigno (Napoli), Domenico Auricchio, al termine di una nottata trascorsa nella sala giunta della Provincia di Napoli, a piazza Matteotti, conclusasi con la fine della protesta e l’istituzione di un tavolo tecnico permanente istituzionale.

‘’Ci sono state fatte in passato promesse che non sono state mantenute – ha detto ancora il sindaco di Terzigno – a cominciare dalla messa in sicurezza. Il problema e’ duplice – prosegue Auricchio – oltre alla non apertura della seconda discarica nell’ex cava Vitiello, noi ci battiamo anche affinche’ le norme di sicurezza del primo invaso vengano rispettate’’.

‘’La nostra comunita’ ha gia’ dato – ha sottolineato Auricchio – e siamo pronti a mettere in campo ogni tentativo pacifico per scongiurare questa eventualita’’. Auricchio si chiede dove siano finiti ‘’quelli che, all’epoca, candidarono e fecero inserire il Parco Nazionale del Vesuvio nella lista dei siti Unesco, patrimonio dell’umanita’’’. ‘’Nel Parco la guardia forestale e’ pronta a elevare una multa a chiunque porti via anche solo un fungo e, adesso, si consente di realizzare al suo interno una discarica da 3 milioni di tonnellate? Mi sembra sia paradossale…’’. 

Intanto il ministro dell’Interno Maroni, a Napoli per un incontro con i piccoli imprenditori, rassicura tutti.  Il governo da Napoli “non è mai andato via. È presente. C’è”. E c’è anche “un piano approvato dal Parlamento”. La gestione della crisi? “Deve essere un’azione comune e coordinata, governo centrale e governo dei territori. Dove funziona bene, così funziona”, spiega Maroni sottolineando come quella presente in Campania sia “un’emergenza che stiamo gestendo sul piano della sicurezza e che le forze dell’ordine stanno gestendo con grande prudenza per evitare incidenti e garantire il regolare svolgimento delle operazioni”.

Nella notte c’erano state ancora tensioni a Terzigno dove nel sito di discarica dell’ex cava hanno scaricato un centinaio di camion: non sono mancati il lancio di pietre contro gli autocompattatori e le forze dell’ordine, il lancio di due molotov, l’ostruzione con massi della strada che porta allo sversatoio di via Zabatta. Molotov anche a Napoli – contro un autocompattatore di Enerambiente – che hanno provocato l’incendio del mezzo in via Pasquale Scura, nella zona dei quartieri spagnoli, e il danneggiamento di altre auto in sosta. I tre sindaci di Boscoreale, Boscotrecase e Trecase e il vicesindaco di Terzigno hanno trascorso la notte nella sala riunioni della Provincia di Napoli: vogliono un «no» deciso all’apertura di una seconda discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio nell’ex cava Vitiello.

“Le ipotesi possono essere molteplici, ma dalle prime analisi non si può dire camorra, gruppi anarchico insurrezionali”, precisa nel frattempo il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore, secondo cui negli episodi di violenza registrati non c’è “per ora” un’evidenza di una regia dei clan. “Le reazioni nei confronti dei camion che trasportano immondizia – ricorda – avvengono sempre”. Lepore lancia un appello: “la violenza non serve, non si risolvono questioni con la violenza”. La criminalità organizzata? Forse un “alibi per giustificare tante cose. Per ora – ribadisce – non è emerso nulla, forse emergerà, ma non c’è nulla adesso”.