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Formigoni e Moratti, no al nucleare in Lombardia. Berlusconi: ci sarà da ridere

20 ottobre 2010 0 commenti

eprNel giorno in cui si riaccendono i due reattori del centro di Ricerca Enea della Casaccia, simbolo del ritorno del nucleare in Italia, in Lombardia c’è una corsa al “no” all’ipotesi di costruire almeno una centrale atomica in regione ventilata nei giorni scorsi dal ministro dello sviluppo economico Paolo Romani.

Irritato il  presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante il tavolo con le parti sociali sul fisco. ”Per quanto riguarda l’energia, come sapete, abbiamo una collaborazione con la Francia e con altri Paesi – ha spiegato – Abbiamo iniziato a fare dei progetti. E ci sara’ da ridere se dovremo decidere”.

E’ stata il sindaco di Milano Letizia Moratti oggi a respingere chiaramente l’idea di Romani di un impianto in regione. ”Sono sulla linea del presidente Formigoni – ha detto – no al nucleare in Lombardia! Non abbiamo bisogno di impianti nucleari”.

Il governatore Roberto Formigoni ha spiegato di essere d’accordo con la scelta del governo di tornare all’energia atomica visto che ora l’energia in Italia costa molto piu’ che all’estero. Pero’, ha aggiunto, ”ora la Lombardia ha praticamente raggiunto l’autosufficienza energetica e in questo momento non ha bisogno di centrali di alcun tipo. Quando saranno fissate le modalita’ per individuare i siti delle localizzazioni ne discuteremo”. Quel giorno appare per ora abbastanza lontano. Sara’ l’Agenzia per la Sicurezza nucleare a istituire le pratiche sui siti e ancora i suoi membri non sono stati scelti anche se oggi il sottosegretario allo Sviluppo, Stefano Saglia, e il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo hanno detto che le nomine arriveranno a breve. A capo dell’Agenzia, il presidente della Provincia di Milano, Guido Podesta’, vedrebbe bene un milanese come Umberto Veronesi. ”Ho appreso – ha detto Podesta’ che e’ anche coordinatore regionale del Pdl – che il ministro Romani ha incontrato il professor Veronesi proponendogli di guidare l’Asn e ricevendo dal diretto interessato una sostanziale disponibilita’. Auspico, quindi, una rapida e completa scelta dei componenti l’organismo”.

I Verdi, che oggi protestavano davanti al centro di Casaccia, hanno ipotizzato che potrebbe essere costruita in provincia di Mantova o Cremona. Per correre ai ripari e opporsi a ogni ipotesi, il vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia, Filippo Penati (Pd), che e’ capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani, ha proposto una risoluzione bipartisan da votare nella prossima seduta visto che ”tutte le forze politiche si sono dette, almeno a parole, contrarie alla realizzazione di una centrale nucleare in Lombardia. Evitiamo che si dicano cose diverse sui giornali e in aula”