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Ogm: arriva software contro rischio contaminazione

19 dicembre 2010 0 commenti

ogmQuali sono gli strumenti di controllo sugli Ogm? È possibile fare un identikit del rischio che prodotti importati da paesi terzi contengano organismi geneticamente modificati? Da oggi le autorità di vigilanza, le istituzioni, gli addetti del settore, ma anche semplicemente il pubblico interessato, possono contare su una nuova «mappa di biosicurezza» sugli Ogm. Si chiama «Biosafety scanner», ed è un software realizzato dalla Fondazione Diritti Genetici con il contributo del ministero dell’Ambiente, in grado di calcolare, sulla base di specifici parametri, il livello di rischio di contaminazione da Ogm di una certa coltura proveniente da un determinato paese. Le superfici coltivate a Ogm, gli eventi autorizzati, la normativa, la ratifica o meno del Protocollo sulla Biosicurezza, l’identikit completo delle piante transgeniche e molto altro ancora: tutte le informazioni relative a ogni singolo stato e coltura vengono passate al setaccio di Biosafety scanner, in grado di elaborare, per ogni paese e per ogni singola regione del mondo, un vero e proprio «indice di biosicurezza», cioè un margine di rischio -calcolato come basso, medio, alto- di contaminazione da Ogm. «Oggi la presenza di un mercato ormai globalizzato e di contesti normativi sul transgenico così diversi da paese a paese, rende necessaria l’adozione di strumenti capaci di affrontare questa complessità con la massima trasparenza -spiega Francesco Pazzi, coordinatore del progetto- e di supportare le autorità di controllo e di vigilanza sugli Ogm nelle loro attività».