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Eolico offshore, parere negativo a impianto al largo di Pantelleria

19 febbraio 2011 0 commenti

eolico La commissione tecnica per la Verifica dell’Impatto Ambientale – Via e Vas del ministero dell’Ambiente, ha espresso parere negativo sulla compatibilità ambientale del progetto di una Centrale eolica off-shore Banco di Pantelleria e Banchi Avventura presentato dalla Four Wind s.r.l, decisione presa insieme alla Regione Siciliana che, attraverso l’assessorato Territorio e Ambiente, fa parte della commissione. Il progetto prevedeva l’installazione di 38 aerogeneratori da 6 Mega Watt ciascuno, aventi un diametro del rotore di 126 metri, per una potenza complessiva di 228MW, distanti dalle 35 alle 26 miglia nautiche dalla costa sud orientale siciliana.

“Siamo estremamente soddisfatti – ha commentato l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Gianmaria Sparma – Questo pronunciamento conferma la correttezza della nostra posizione in linea con quanto già deciso dalla Giunta di governo che ha espresso una netta contrarietà al rilascio di autorizzazioni per impianti eolici off-shore nel mare Mediterraneo nel tratto prospiciente le coste siciliane”. “Inoltre – continua Sparma – e’ importante che tra le motivazioni, la Commissione abbia individuato quelle che noi per primi avevamo indicato, ovvero l’appartenenza delle suddette zone alla rete dell’Ue ‘Natura 2000′ per la protezione degli habitat, le sue ripercussioni sull’economia ittica e il rischio sismico”.

Chiaramente a favore dell’energia eolica, a patto che non rechi danno agli ecosistemi, anche Greenpeace giudicava in maniera critica l’operazione: «Si tratta di un’area dalla biodiversità unica, la prima in tutto il Mar Mediterraneo che dovrebbe essere trasformata in riserva marina e per la quale occorrerebbe d’urgenza un’enorme ristrutturazione, visto che la pesca selvaggia l’ha depredata” afferma Alessandro Giannì, responsabile campagne dell’associazione ambientalista. “Il progetto di un mega-impianto off-shore, così come l’ipotesi di trivellazioni petrolifere, non ha alcun senso. Esistono piattaforme e zattere galleggianti che potrebbero essere piazzate vicino alla costa, anziché piloni di cemento da posare a chilometri di profondità e un unico elettrodotto lungo più di 50 chilometri da collegare all’isola: dispersioni davvero illogiche”.