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In mare la coperta è sempre corta

4 febbraio 2010 0 commenti

È di pochi giorni fa la notizia che l’Italia applicherà una moratoria per la pesca al tonno rosso in Mediterraneo con la rete a circuizione (niente tonnare volanti, gli attrezzi più efficaci). Il sottosegretario Antonio Buonfiglio incassa il plauso di ambientalisti (me compreso) e pescatori. Gli ambientalisti vogliono che il Tonno Rosso (Thunnus thynnus) venga incluso nella Appendice 1 della CITES per impedirne il commercio internazionale (pescato nel Mediterraneo va tutto in Giappone), ma la moratoria e’ un bel passo nella giusta direzione. Sulla stampa si parla di “congelamento” della quota, di “riserva nazionale” (”Si tratta di una sorta di ‘riserva nazionale’ – spiega soddisfatto Buonfiglio all’Ansa al termine della riunione – che abbiamo voluto costruire oggi in attesa dell’evoluzione della situazione che rispetta le esigenze un po’ di tutti” così in un Ansa di ieri).

tonnoMa è o sarà proprio così? Leggendo nel documento “Nota della Commissione Consultiva Centrale della Pesca”, dal sito di AGCI AGRITAL, si evince che: “La posizione italiana su cui il Sottosegretario ha chiesto (ieri [ndr]) il parere della Commissione prevede […] la moratoria della parte relativa alla circuizione, e la collocazione di questa parte nelle “catture accidentali” Tutti favorevoli.

Quindi? Forse non e’ di congelamento che si sta parlando. Il passaggio alle “catture accidentali” significa che quei tonni potranno essere comunque oggetti di pesca di altri attrezzi, in particolare il parangale, quello per la pesca del pesce spada o dell’alalunga con gli ami, dove tonno rosso ci incappa in maniera accidentale (o forse accessoria).

Ad essere più realisti del re comunque con una stagione di pesca così ridotta i parangali odierni non riusciranno a pescare la quota delle circuizioni, anche perché pescare un tonno con l’amo non e’ come circondarlo con una rete intanto che e’ preso nelle sue faccende riproduttive.

Ma che succede se vengono date nuove licenze del parangale? Le conseguenze saranno nefande per il cosiddetto bycatch dei parangali, ovvero squali e tartarughe. Ma le conseguenze sarebbero altrettanto pessime anche in termini socioeconomici. Passata la paura di CITES, quando lo stock di tonno rosso sarà tornato a livelli ottimali, le reti a circuizioni torneranno in campo, e di tutti i nuovi parangali cosa si farà. Gli si dirà: “Grazie ma ora basta”. Come se in Italia fosse fattibile. Dopo vent’anno girano ancora spadare!

Essendo la coperta corta, si spera che la lungimiranza politica almeno sia lunga.