Tonno rosso: quando cambia la volontà politica
Quando si fa un’analisi delle minacce che incombono su una specie a rischio, quasi per “default”, si mette sempre in lista la “mancanza di volontà politica nella conservazione”; addirittura questo comportamento ha l’onore di essere considerato una categoria di minacce, un impalpabile ma fondamentale insieme di fattori di rischio.
Vediamo un esempio. Un esempio tutto italiano
Quest’anno – era primavera – l’Italia ha applicato una moratoria per la pesca al Tonno rosso e ha attivato un piano di riduzione della flotta che da 49 unità sarebbe dovuta passare a 9 unità in due anni. Ovvero sarebbero rimaste 9 navi da pesca, e 40 pagate in parte con contributi pubblici sarebbero state distrutte ancora con contributi pubblici. Si veda la puntata di Report “l’ultima mattanza” di Sabrina Giannini per capirne di più.
Basta dire frescacce: di Tonno non ce n’è. Salviamo i tonni!
Ma questo stesso anno – LO STESSO ANNO, si badi bene non sono passati sei mesi – l’Italia all’ultimo Consiglio Europeo Pesca a Bruxelles, il 14 dicembre scorso, ha dichiarato che non vuole più applicare il suo piano di riduzione della flotta.
Basta dire frescacce: di Tonno ce n’è. Salviamo le barche!
Pare che da questa primavera ad oggi siano aumentati di colpo i tonni. Pare che la scienza corrobori questa decisione. Studieremo e capiremo. Speriamo sia vero. Se ci sono più tonni in mare saremmo tutti più felici.
Qualcosa, però, va sicuramente detto perché qualcosa è sicuramente accaduto.
E’ accaduto un fatto che va altrettanto soppesato in questa faccenda.
Certo va detto che da questa primavera ad oggi, è cambiata la Politica della pesca in Italia: sono cambiati infatti Ministri e sottosegretari.
Tutto è cambiato. E tutto cambia. Anche per il Tonno.