Puglia e Toscana dicono no alle centrali nucleari
Dopo il Piemonte si defilano anche la Toscana e la Puglia e fanno sapere che non vogliono che sul loro territorio siano installate le centrali nucleari.
Ha dichiarato Erasmo D’Angelis, presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio Regionale:
Il Governo sappia che la Toscana non prevede l’installazione di centrali sul territorio regionale che sfruttino l’energia atomica. Il nostro futuro energetico non si costruisce riportando in vita i più pericolosi dinosauri, ma con una politica industriale e per l’occupazione centrata sul ricorso massiccio alle rinnovabili e con la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, che vede nel metano un carburante di transizione. Per questo la Toscana, con il suo Piano Energetico, ha pronunciato un No chiaro a eventuali localizzazioni sul nostro territorio. A ventitré anni da Cernobyl nessuno dei problemi di allora è stato minimamente risolto: dallo smaltimento delle scorie radioattive alla sicurezza degli impianti e ai costi altissimi che lo rendono improponibile e che hanno spinto anche gli Stati Uniti di Obama a farne a meno e a puntare decisamente sull’eolico e il solare.
Michele Losappio Assessore all’ecologia della Regione Puglia dice:
La Puglia lo ha dichiarato nel suo Piano Energetico Ambientale denunciando l’incompatibilità della fonte nucleare con le scelte che compie in materia di energia. Le decisioni assunte dal Presidente del Consiglio non troveranno dunque da noi né il consenso dell’Istituzione Regionale né acquiescenza, anche perché la Puglia già produce una quantità considerevole di energia, oltre 8.000 MW, che mette a disposizione del Paese per l’88% e che è destinata a crescere nei prossimi mesi.
Piuttosto il Governo non ci dovrebbe penalizzare con l’abbandono della tariffa unica elettrica, così come ha fatto sul piano normativo determinando alla breve scadenza di un anno un aumento certo del 30% della bolletta elettrica per cittadini ed imprese del Mezzogiorno a fronte di una corrispondente diminuzione della stessa per il nord.
Come si vede produrre tanta energia e metterla a disposizione dell’Italia non solo non comporta un beneficio, ma non ci sottrae dalla penalizzazione imposta dal governo di centrodestra .
Via | Nove Firenze, Regione Puglia
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