Quote latte: lunedì 800 trattori ad Arcore contro il Ministro Zaia
Una protesta così non veniva fuori da anni, neanche dai tempi del Ministro Paolo De Castro. Questa volta sul piede di guerra i produttori di latte e gli agricoltori, quelli del profondo Nord, che si ribellano al decreto quote latte voluto dal “loro” Ministro leghista Luca Zaia. La protesta però ha radici più profonde e in genere gli agricoltori e gli allevatori sono arrabbiati per come sono trattati.
Dice Giuseppe Politi Presidente Cia:
Nei confronti del settore c’è un totale disinteresse. A noi si dice che le risorse non ci sono. Poi, invece, vengono varati interventi importanti per il settore dell’auto, per gli elettrodomestici, per i mobili. Ci sentiamo presi in giro. E questo non possiamo sopportarlo oltre.
E hanno promesso che lunedì con 800 trattori andranno verso Arcore a chiedere al Premier Berlusconi e al Ministro Umberto Bossi di intervenire con il Ministro Zaia. Dopo il salto le dichiarazioni degli allevatori.
Il decreto proposto dal Ministro Zaia premia quei pochi allevatori che in questi anni hanno prodotto più latte di quanto era loro stato concesso per precise disposizioni di legge nazionali e comunitarie, mentre la stragrande maggioranza degli allevatori Italiani e lombardi in particolare, rispettando le regole, hanno aumentato le proprie produzioni acquistando quote latte o gestendole in affitto o pagando regolarmente le multe per aver prodotto più del consentito con notevoli sacrifici economici e finanziari. E in più ,e ciò riguarda tutti i cittadini italiani, i produttori che hanno volutamente prodotto quantitativi di latte in più rispetto a quelli assegnati senza poi essersi messi in regola, hanno obbligato lo Stato italiano a pagare alla UE una maxi multa per la superproduzione nazionale (ad oggi circa 3 miliardi di euro) pagate con i soldi di tutti i contribuenti agricoltori e non. Le superproduzioni di latte, inoltre, hanno creato e creano condizioni di mercato e quindi di prezzo del litro di latte alla stalla, molto negative e particolarmente dannose per la presenza sul mercato lattiero caseario di quantitativi di latte superiori ai quantitativi legalmente consentiti.
Il Ministro Zaia, replica dal suo blog con il post Mente chi dice che si tratta di un decreto per pochi:
Solo i disinformati possono sostenere che il prezzo del latte sia crollato dopo la negoziazione italiana in Europa. Oggi abbiamo 640 mila tonnellate di nuove quote latte, che non incidono in maniera significativa sul prezzo, determinato non dal mercato italiano, ma da quello di altri Paesi europei, soprattutto da quello tedesco.Riguardo alla questione del Fondo di solidarietà c’è la volontà da parte di tutti di giungere ad una soluzione che risolva definitivamente la questione. Questo decreto consente di risolvere un problema antico di 25 anni e di riportare nell’alveo della legalità tantissime imprese, con vantaggi per il settore tutto e per i cittadini.
Ma per gli allevatori, c’è una sola soluzione: abrogare il decreto. Dice il presidente di Confagricoltura Parma, Lorenzo Bonazzi:
Questo provvedimento è una vera e propria beffa e la cosa migliore sarebbe farlo decadere. In 40mila abbiamo contenuto la nostra produzione secondo le regole, abbiamo speso centinaia di migliaia di euro per acquistare le quote latte e ora saranno invece premiati coloro che si sono comportati in modo scorretto. Tutti i contribuenti italiani, e non solo gli agricoltori, dovranno pagare le loro incombenze. Questo decreto aiuterà solo 600 produttori e non i 40mila che si sono comportati sempre e comunque in modo corretto facendo sacrifici e pagando quanto dovuto.
Via | Varese News, Il Giornale, Luca Zaia
Foto | Courtesy Luca Zaia