Congo: vittime, profughi e disastro ambientale per la guerra dell’oro e del coltan
Il Congo è in ginocchio, le sue risorse sono sempre più sfruttate, le guerre si combattono per l’oro e il coltan, un metallo usato nei cellulari. Il disastro ambientale, poi, derivato dallo sfruttamento del territorio non sembra neanche essere preso in considerazione. Ad esempio, come denuncia il WWF, l’Italia l’Italia importa il 36% del legname proprio dal Congo e non è chiaro se sia sempre del tutto legale.
Scrive Polisblog:
Congo, in cui oltre al metallo prezioso, ci sono stati circa due milioni e mezzo di morti dal 1997 del dopo Mobutu - nel conflitto del Kivu - che in estrema sintesi si può riassumere in “paese ricchissimo di risorse naturali e diviso a metà tra due fazioni che si scannano per sfruttare tutto questo”.
La guerra che sta vivendo in Congo e la tragedia dei profughi sono glissate dai media nazionali, poiché sono troppi gli interessi economici occidentali che ruotano intorno al coltan e all’oro. Scrive il briganterosso:
Che l’Africa sia considerato un territorio di serie B ormai è un triste dato di fatto, ma non si pensi che qui gli interessi occidentali siano meno importanti che altrove. A differenza che altrove forse però conviene di più tenere sfumati e indefiniti gli avvenimenti del Continente Nero, forse perché qui non c’è una guerra al terrore cui aggrapparsi per giustificare la vergogna del quotidiano, quindi è bene che non se ne parli. Dei profughi congolesi costretti a lasciare a migliaia le proprie case per essere alla mercè della violenza altrui si è sentito parlare solo marginalmente, e questo è tanto più grave quanto è invece una spia del livello dell’informazione generale; ancor più che situazione al limite dell’umano sono all’ordine del giorno non solo in Congo ma anche in altre paesi dell’Africa sub-sahariana, dove tra malattie e lavoro semischiavistico milioni di persone versano in condizioni vergognose.
Congo, una guerra per oro e coltan
Foto | Polisblog