Pannelli fotovoltaici da arance, mirtilli e melanzane
Saranno sul mercato il prossimo anno i pannelli solari organici porodotti dall’italiana Polo Solare Chose (Center for Hibrid and Organic Solar Energy), nato dalla collaborazione tra Regione Lazio, che ha disposto un finanziamento di 6 milioni di euro e Università di Tor Vergata, curatrice della parte scientifica.
L’idea è quella usare il meccanismo della fotosintesi clorofilliana, per ricavare energia da materiali naturali e a costi contenuti.
Queste celle solari, utilizzano i composti del carbonio e sono strutturate a “sandwich” con un substrato o di vetro o di plastica morbida e da pellicole molto sotili che contengono il composto fotoattivo tra due elettrodi: alcuni materiali assorbono la radiazione luminosa e altri la trasformano in energia rilasciandola. I pigmenti, derivati dall’antocianina, per ottenere questo tipo di energia organica sono molteplici, si va dai frutti di bosco, alle bucce delle arance agli spinaci e i costi si riducono notevolmente: 2 euro per watt prodotto.
Spiega Aldo Di Carlo docente e responsabile del progetto:
la linea avrà inizialmente una produzione limitata a 10.000 metri quadri l’anno, con un costo contenuto. Questo permetterà al prodotto di penetrare nel settore delle piccole e medie imprese.
Ed ecco qualche caratteristica tecnica rilevata dal documento Fonti rinnovabili panoramiche e prospettive:
Efficienza della singola cella = 6% su aree (0.5 cm x 0.5 cm)
Efficienza del modulo = 2.6% su un area attiva di (13.5 cm2)
Shelf life > anno
Dyesol test accelerati di tempo di vita:
22 anni per Europa Centrale
13 anni per Europa del Sud
Attualmente sono coinvolti nel progetto 6 gruppi di Tor Vergata (Ingegneria e Chimica), 5 gruppi esterni (UniFerrara, UniSapienza, PoliTorino, UniTorino e CNR) e una società di ricerca (Labor).
Via | Polo Solare Chose, L’unita, Pienosole
Foto | Courtesy Polo Solare Chose/Prof.Di Carlo