Home » » ecoblog »

Ragusa, muore bimbo di 8 anni aggredito da 15 cani randagi: colpa di Asl, Comune e abbandoni irresponsabili

15 marzo 2009 0 commenti

muta di randagi attacca un bimbo di 8 anni Una tragedia immane è capitata oggi alle 13,00 a Ragusa, ad un ragazzino di 8 anni che giocava con la sua bicicletta, lungo la pista ciclabile Ciarciolo, tra Marina di Modica e Sampieri, e che nonostante l’attenta sorveglianza del papà è stato attaccato da una muta di circa 15 cani randagi.

Il piccolo per la paura è svenuto e così è stato più facile preda dei cani che lo hanno morsicato al capo con ferite profonde, nonostante il padre abbia tentato disperatamente di salvarlo dalle fauci della muta.

Scrive il Corriere di Ragusa:

Il piccolo è andato in arresto cardiaco durante il trasporto in elisoccorso a Catania, a causa delle profonde ferite riportate alla testa. I medici del “Maggiore”, con in testa il primario del pronto soccorso Carmelo Scarso, hanno tentato di tutto per strappare il bambino alla morte. L’intero ospedale si è mobilitato, ma invano. Fatali si sono rivelate le ferite vascolari. Gravissime le lesioni alla testa provocate dai denti aguzzi del randagi.

Subito dopo, la stessa muta ha attaccato un altro bambino di 10 anni che si trovava nello stesso gruppetto di ragazzini in bici. Le sue condizioni non sono gravi anche se ricoverato in ospedale a Catania.

Le responsabilità di quanto accaduto sono del Comune e della ASL, infatti i due enti avrebbero dovuto evitare che dopo l’abbandono, si formasse la muta di randagi. Ha calcolato la LAV che viene abbandonato un cane ogni 3 minuti, 20 ogni ora e 400 ogni giorno e secondo l’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa), sarebbero 600 mila i cani abbandonati di cui solo un terzo si troverebbe nei canili.

Secondo l’attuale legge sul randagismo ogni municipalità è obbligata a prelevare i cani abbandonati e a prendersene cura e non a sopprimerli. L’abbandono è punito con la reclusione fino a un anno o con una multa fono a 10mila euro. Ma le irregolarità che riguradano le amministrazioni locali sono tante. Secondo Aidaa sono 1650 i comuni che non hanno un canile e oltre 1200 quelli che neanche hanno un servizio per la catura dei randagi. E le maggiori irregolarità si hanno in Sicilia, Campania e Abruzzo.

Via | Corriere di Ragusa , Virgilio
Foto | Lucania news24