Scicli, il Sindaco chiede che i cani randagi siano abbattuti
Dopo la morte terribile del piccolo Giuseppe, 10 anni, aggredito da un branco di randagi, il sindaco di Modica, Antonello Buscema, proclama il lutto cittadino.
Ha detto Buscema:
La tragica e assurda morte del piccolo Giuseppe è un evento luttuoso che addolora la nostra comunità. Siamo vicini e solidali al dolore della famiglia e continuiamo a chiederci se tutti i provvedimenti necessari siano stati attivati per evitare che ancora oggi possano accadere simili tragedie.
Intanto è finito in manette Virgilio Giglio di 64 anni di Scicli, tutore del branco, sembra composto da una cinquantina di cani, che ha aggredito il piccolo. Giglio è accusato di mancata custodia, omicidio colposo e resistenza a pubblico ufficiale.
Dopo il salto le dichiarazioni del Sindaco di Scicli.
Secondo Giovanni Venticinque, sindaco di Scicli, la tragedia era annunciata, come ha detto ai microfoni di Radio 24:
Non erano cani randagi ma erano affidati dalla procura di Modica a un privato cittadino, un animalista convinto che li teneva. C’é l’assenza di leggi e se ci sono, sono superficiali. Cominciamo a preventivare l’abbattimento degli animali, qualora si ritengano pericolosi. Questa possibilità non esiste in Italia.
Ma per OIPA (Organizzazione internazionale protezione animali) i veri responsabili sono i sindaci:
Come può un Comune possa affidare tanti cani ad un privato cittadino senza prevedere strutture idonee come box e canali di scolo; qualora i cani affidati fossero di meno, e rimane sempre il problema box e norme sanitarie da rispettare, perché non si è provveduto alla sterilizzazione dei cani? Se, invece, si tratta di un cittadino mosso a pietà che ha dato un rifugio a dei cani ci si chiede come possa essere lui in carcere, quando la responsabilità è del vero proprietario dei cani, alias il Comune.
Via | Livesicilia, Il giornale di Ragusa, Modica
Foto |Eolnet