Quote latte: gli allevatori per protesta bruciano il Decreto Zaia
Gli emendamenti approvati in Senato non sono bastati a sedare le rimostranze degli allevatori rispetto alle quote latte e così nella notte sono riprese le proteste a Carmagnola dove una delegazione di allevatori proveniente da tutto il “profondo Nord”, sacca di voti per la Lega e per il Ministro per le politiche agricole Luca Zaia, è scesa in piazza con 100 trattori e ha bruciato il decreto che continia a scontentarli.
Spiega Alberto Boscoli di Corcagnano di Confagricoltura:
La protesta è certamente un atto simbolico che serve per bruciare una cosa vecchia per cercare di ottenerne una nuova. Vogliamo con questo gesto portare all’attenzione dell’opinione pubblica le nostre legittime pretese di giustizia e di legalità. Dall’aula del Senato è uscito un testo emendato che rimane comunque insufficiente rispetto alle nostre richieste. Riteniamo quindi siano indispensabili delle modifiche radicali prima che lo stesso sia convertito in legge
Ecco cosa chiedono gli allevatori:
una norma chiara che condizioni le assegnazioni di quota agli splafonatori alla rinuncia dei contenziosi pendenti, leggasi sospensive, ed al conseguente pagamento del pregresso tramite la rateizzazione; - la definizione di un tetto massimo (entro il doppio della quota detenuta) per la assegnazioni; - un sistema di riparto delle quota che non dimentichi i titolari di sola quota A; - criteri di compensazione dal 2009/2010 in linea con le priorità definite dalla legge 119/03 e non un riferimento secco al 2007/08 che premierebbe ulteriormente gli splafonatori e danno di tutti gli altri; - la costituzione di un fondo certo, e sufficientemente dotato, per indennizzare coloro che hanno investito enormi risorse (circa 2000 milioni di euro) dal 95/96 ad oggi per rispettare il regime delle quote latte, - la definizione di un principio che blocchi l’attività e la commercializzazione del latte di coloro che non rispetteranno la legge.
Via | Avvenire, La Gazzetta di Parma
Foto | Politiche agricole