Chicco Testa, da Legambiente a nuclearista ambientalista
E’ bizzarra la storia di Chicco Testa, che negli anni ‘80, fondatore di Legambiente, dirigente del PCI, ma poi presidente all’Enel, conosciuto come uno dei più accesi sostenitori alla dismissione del nucleare in Italia, sia diventato oggi un ambientalista nuclearista.
Le sue battaglie, le sue dichiarazioni incisero profondamente nella storia di quegli anni, ma sopratutto furono una linea guida per la mia generazione e crearono la coscienza di un rifiuto verso le centrali e verso il nucleare in genere e non per ideologia, ma per la paura che si potesse rivivere nel nostro Paese la tragedia di Chernobyl che fu vissuta, è vero, in maniera molto traumatica.
Oggi dichiara:
In 20 anni sono cambiate moltissime cose. Nel mondo c’è una domanda enorme di energia. Venti anni fa non conoscevamo i fattori legati all’effetto serra. Oggi nel mondo si produce energia elettrica con il carbone. In Cina ogni settimana si apre una centrale a carbone. Dobbiamo investire nelle energie rinnovabili e nel risparmio energetico e nelle centrali nucleari che andranno a sostituire le centrali a carbone e a gas. L’Italia ha apparentemente rinunciato al nucleare. Noi importiamo Francia elettricità prodotta dal nucleare per l’equivalente di 8 centrali. Il nucleare con le tecnologie attuali è competitivo con le fonti tradizionali. Noi dipendiamo per l’85% dalle importazioni e solo per il fatto di disporre di un altra fonte migliorerebbe la situazione. Vedo il mondo ambientalista scrutare con molta attenzione qualsiasi piccolo incidente nucleare. Invito gli ambientalisti a fare i conti su quanta gente muore ogni anno perché lavora in centrali idroelettriche, pozzi di petrolio ecc. La sfida fondamentale è continuare a disporre di energia e ridurre l’impatto sull’effeto serra.
Via | viapietronenni