Nano-alimenti, l’Europa richiede i test
Delle nanotecnologie usate nel settore agroalimentare sappiamo ben poco: non c’è una legge in materia, né ci sono dei test o degli standard di riferimento. Non si sa ad esempio se queste particelle le cui dimensioni sono di 100 nanometri, si vadano a depositare nei nostri organi interni e se risultino per questo tossiche o pericolose.
Ma dove si trovano i nano-alimenti? Si legge nella pagina del parlamento europeo dedicato all’argomento:
Un esempio di come vengono utilizzate le nanoparticelle è il rivestimento di alcuni prodotti al fine di renderli più resistenti agli agenti esterni come il calore. Per esempio nanoparticelle di biossido di titanio ricoprono alcune merendine al cioccolato per rallentare l’ apparizione del burro di cacao sulla superficie, e a certi chewing-gum vengono aggiunti nano-silicati.
Insomma, sono sempre più usati nell’industria agroalimentare anche come esaltatori di sapore, di colore, per aumentare il potenziale nutritivo o per rendere maggiormente antibatterici gli imballaggi che contengono gli alimenti.
I parlamentari europei perciò sono intenzionati, nella prossima plenaria, a richiedere sia test di controllo sugli alimenti sia l’indicazione in etichetta delle tecnologie usate per l’alimento.
Ecco le richieste:
L’accertamento dei rischi che può comportare l’utilizzo di queste tecnologie prima di inserirle nel carrello degli alimenti giudicati sicuri dall’UE;Gli alimenti che contengono nanoparticelle dovrebbero essere etichettati come”prodotti che contengono nanotecnologie”;Controlli effettuati non sugli animali, e strategie mirate di controllo. Nel loro rapporto, i deputati chiedono anche di vietare la produzione di alimenti da allevamenti di animali clonati e loro discendenti.
Dice Tamara Kartika-Tamara Liotard, relatrice olandese del Gruppo della Sinistra Nordica e Sinistra Unita:
La nuova normativa sugli alimenti di nuova generazione dovrebbe garantire ai consumatori europei prima di tutto che gli alimenti siano sani. Al momento e senza che si sappia, una grande quantità di alimenti contiene già nanotecnologie, anche se non esiste ancora né una normativa a riguardo, né un’uniforme procedura di accertamento dei rischi per la salute. Quello di cui abbiamo bisogno è un’univoca definizione dei nanomateriali per garantire la sicurezza dei prodotti alimentari che li contengono.
Via | Europarlamento
Foto | Flickr