Turchia, dal controforum dell’acqua la richiesta a non privatizzarla
Si è appena conclusa la giornata mondiale dell’acqua e al V Forum di Instanbul, che proprio di acqua parlava e organizzato dalla Banca Mondiale, è stato deciso per ora non tutti hanno ” diritto di accesso all’acqua” ma che si tratta , di un generico “bisogno fondamentale umano”. Dunque se oltre la metà della popolazione umana dal 2030 vivrà in carenza d’acqua non è un problema che riguarda quanti nel mondo gestiranno questa preziosa risorsa.
Ha detto Ban Ki-moon segretario generale dell’ONU:
L’acqua è la nostra risorsa naturale più preziosa. Gestire con attenzione il suo uso e bilanciare le diverse esigenze è pertanto di vitale importanza.
Belle parole, certo, ma di fatto il Forum, come denunciano le ONG ( che non riconoscono la legittimità del Consiglio Mondiale dell’Acqua) protagoniste di un contro Forum incentrato sui temi della salvaguardia del diritto di tutti gli esseri umani a usufuire dell’acqua, ha escluso che vi sia questa possibilità per tutti.
Il Contro- Forum perciò ha invitato ancora una volta le Nazioni Unite a riconoscere il diritto all’acqua nelle Costituzioni nazionali e nella Carta universale dei diritti umani. Ma per ora resta solo un appello lanciato a vuoto come ha riferito Marco Iob, rappresentante del CeVI, ai microfoni di Radio Vaticana:
Le resistenze provengono dal fatto che ottenere questo riconoscimento significherebbe mettere l’acqua fuori dalle regole del mercato, quindi tutte le grosse imprese, multinazionali, che oggi hanno grandi interessi nella gestione dell’acqua e nella protezione delle fonti, delle riserve idriche naturalmente non sono d’accordo e queste esercitano una forte attività di lobby su quelle che sono le principali istituzioni internazionali, compresa l’Onu. E ciò accade anche qui, a Istanbul.
Via | Radio Vaticana, Ami
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