Giscard D’Estaing: “Fermiamo gli impianti eolici”
Ce lo aveva annunciato Vittorio Sgarbi nell’intervista di qualche post fa, che avrebbe organizzato un grande convegno contro l’eolico il cui testimonial più importante sarebbe stato l’ex-Presidente francese Giscard D’Estaing. Promessa mantenuta: da ieri e fino ad oggi si tiene a Palermo, a Villa Malfitano, il convegno “Il paesaggio sotto attacco. La questione eolica”.
Ed ecco cosa ha dichiarato D’Estaing:
Il problema dell’eolico riguarda tutta l’Europa. Ciò che oggi serve è l’informazione. In Francia un’alta percentuale di cittadini è favorevole all’eolico. Perché è un’energia pulita. In realtà, non crea ricchezza, non crea posti di lavoro, deturpa il paesaggio e lascia sul territorio tanto cemento. Ricordiamoci che è il sole che riscalda il cuore degli uomini. Il nostro futuro è nell’energia solare. Demolire le pale eoliche avrà un costo altissimo, che nessuno ha preventivato e ci vorranno almeno 15 anni. Il problema è che dietro l’eolico c’è una potente lobby finanziaria. Ed è nostro dovere, è un dovere degli uomini liberi smontare questa lobby.
Il convegno è stato organizzato da Italia Nostra in collaborazione con la Presidenza della Regione Siciliana, che ha tra i sui relatori appunto Giscard D’Estaing, Raffaele Lombardo Presidente della Regione Sicilia, Carlo Ripa di Meana, Presidente di Italia Nostra, Carlo Alberto Pinelli, Presidente onorario di Mountain Wilderness Italia, Rosa Filippini, presidente degli Amici della Terra, Jean-luis Butrè, del Windfarm-Epaw, Fabio Granata, parlamentare nazionale del Pdl e vice presidente della commissione Antimafia, Stefano Masini, responsabile delle politiche ambientali Coldiretti.
Raffaele Lombardo ha detto che la Regione Sicilia ha adottato con il Piano energetico ambientale una linea precisa in merito agli impianti eolici:
Chi vorrà operare in questo settore dovrà possedere i terreni dove realizzare gli impianti. Non sarà più possibile, come è accaduto nel passato, rivendere le autorizzazioni, lucrandovi anche. Il gestore dovrà, inoltre, dichiarare che l’energia eolica prodotta finirà nella rete. Passaggio necessario per evitare, come purtroppo è avvenuto, che le pale eoliche girino a vuoto. Non so se la nostra battaglia sarà vincente. Non manca, infatti, chi ci attacca. Con il ricorso al solito ricatto occupazionale. Storia vecchia, che si ripete ogni volta che si prova a mettere un po’ di ordine in quei settori economici che provocano inquinamento dell’ambiente.
Intanto la Sicilia ha detto no all’impianto eolico sui Monti Iblei e Lombardo ha precisato che con il Piano Regionale ambientale si è inteso dare piena autonomia ai siciliani nella scelta della fonte energetica, tra le rinnovabili, da adottare, nella forma di microgenerazione.
Ha, infine, spiegato Rosa Filippi il perché non conviene economicamente l’eolico:
Un tipico parco eolico da 10 MW richiede 10 torri e 20 ettari di superficie, a fronte di una centrale a gas da 400 MW che occupa circa 5 ettari di superficie. Per generare con l’eolico la stessa quantità di energia elettrica della centrale a gas (3 milioni 20 mila MW all’anno) occorrerebbero mille e 770 torri da 1 MW l’una, occupando circa 3 mila e 500 ettari di superficie. Se in Europa si dovesse utilizzare tutto il potenziale teorico del’eolico, ha sottolineato Rosa Filippini, l’impatto sarebbe devastante. Solo in Italia le torri da installare sarebbero 12 mila, con un impegno di 24 mila ettari di superficie “tra le più suggestive del Paese”. Si tratterebbe, ha precisato la presidente degli Amici della Terra, di “una superficie pari a 240 chilometri quadrati, pari a 32 mila campi di calcio.
Via | LiveSicilia, ViviEnna
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