Treviglio (Bg), l’Ue controllerà i livelli di cromo esavalente nell’acqua potabile
Dopo otto anni di battaglie e denunce i cittadini di Treviglio dovranno aspettare le valutazioni di Bruxelles, richieste da Marcello Saponaro (Consigliere regionale Verdi) e Patrizio Dolcini (direttivo Legambiente Treviglio), per sapere se l’acqua di Treviglio sia potabile o se non lo sia a causa dell’eccesiva presenza di cromo esavalente che ha contaminato la falda acquifera dopo l’incidente del 2000 nella Castelcrom di Ciserano.
Intanto le concentrazioni registrate sono più che tracce: nel novembre 2008, sono stati registrati di 17 microgrammi nel pozzo di via Acquedotto, di certo oltre i 5 microgrammi di limite previsti per legge per le falde acquifere, mentre il 2 ottobre 2008 si trovarono 11 microgrammi nel parco di via Tricolore. Infine le più recenti rilevazioni registrano anche 24 microgrammi.
Le domande che saranno poste alla alla Commissione europea saranno diverse. Innanzitutto si attende chiarezza sul fatto che il cromo esavalente sia dannoso per la salute, poi dovranno essere stabiliti i limiti entro i quali non lo sia e attendere la risposta.
Il punto è che il cromo 6 non deve superare i 5 microgrammi nell’acqua di falda, ma non sono mai stati stabiliti i limiti per l’acqua che vien fuori dal rubinetto.
Scrive Bergamo News
Nel vuoto legislativo si infila un dubbio, cioè che il cromo esavalente, pur se presente in minima concentrazione, faccia male. E’ infatti considerato un agente cancerogeno: la sua azione può provocare il cancro al naso e ai polmoni. Non solo, può infilarsi nel Dna e restare nel patrimonio genetico trasmesso ai figli. Una velenosa eredità.
Per Alice Tura, Assessore all’Ambiente la soluzione da adottare è quella di scavare pozzi più in profondità:
Per prima cosa abbiamo imposto a Cogeide di pescare acqua dal pozzo di Vidalengo. E poi stiamo aspettando il via libera per approfondire i nostri pozzi: la conferenza dei servizi aveva dato l’ok a novembre, ma la regione si è decisa a emettere il decreto di Via solo a fine febbraio… Questi sono i tempi della burocrazia. Nei prossimi giorni la sede di Bergamo della regione dovrebbe mettere la firma finale sul provvedimento che ci autorizza a scavare più in profondità. Al di là dei limiti fissati, il problema si risolve solo così.
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