L’Empire State Building ridurrà del 40% i consumi energetici
L’Empire State Building nonostante sia il simbolo della potenza economica è un vecchio edificio e come tale consuma troppa energia. Per cui in tempi di crisi si corre ai ripari con l’obiettivo di ridurre del 40% i consumi: stiamo parlando di un risparmio di 4,4 milioni di dollari all’anno.
Ci sono molte cose da cambiare, come le finestre, l’isolamento dei radiatori, l’illuminazione, l’aria condizionata o la stessa gestione energetica. La ristrutturazione costerà circa 500 milioni di dollari e sarà completata nel 2013.
Volete sapere chi c’è dietro questo progetto? Dopo il salto la risposta.
Sono quattro le fondazioni che hanno presentato questo progetto: la Clinton Climate Initiative (CCI), Rocky Mountain Institute (RMI) Johnson Controls Inc. (NYSE: JCI) (JCI) e Jones Lang LaSalle (NYSE: JLL) (JLL) - che assieme hanno redatto con un metodo innovativo l’ ammodernamento delle strutture esistenti, in termini di sostenibilità ambientale.
Ha detto Anthony E.Malkin dell’Empire State Company proprietaria del grattacielo:
L’edilizia residenziale e commerciale ha una ” carbon footprint ” pesante e a New York il 70% degli edifici ha un impatto ambientale, in termini di consumi energetici, molto elevato. All’inizio di febbraio 2008, l’Empire State Building è stato utilizzata come un banco di prova per creare un modello per la riduzione del consumo energetico e impatto ambientale.
Bill Clinton, si è detto davvero felice:
Nel mezzo della recessione, vi è una grande opportunità per le città e proprietari di immobili per l’ammodernamento degli edifici esistenti per risparmiare denaro ed energia. Sono orgoglioso della mia fondazione, come parte di una iniziativa sui cambiamenti climatici che coinvolgono più di 40 delle maggiori città del mondo, tra cui New York, dove abbiamo svolto un ruolo centrale nel lavoro per modernizzare l’Empire State Building. Questo tipo di collaborazione innovativa è fondamentale per proteggere il nostro pianeta e rafforzare la nostra economia.
Via | Ubergizmo, Euroinvestor
Foto | Flickr