Centrali a turbogas, 16 avvisi di garanzia e due inchieste a Crotone e Reggio Calabria
La Procura di Crotone ha aperto un fascicolo d’inchiesta e consegnato 16 avvisi di garanzia per presunti illeciti relativi alle due centrali a turbogas: una a Scandale in provincia di Crotone e l’altra a Rizziconi in provincia di Reggio Calabria. Oggetto dell’inchiesta del sostituto procuratore della Repubblica Pierpaolo Bruni, lo sperpero di denaro pubblico e i reati che potrebbero essere contestati vanno da associazione per delinquere finalizzata alla concussione,falso, riciclaggio di denaro e abuso d’ufficio.
Scrive Tele Reggio Calabria in merito alle indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Crotone e dalla Guardia di Finanza:
Per quanto riguarda la centrale di Scandale, gli inquirenti ipotizzano che l’ex sottosegretario alle Attività produttive Giuseppe Galati e l’ex presidente della Regione, Giuseppe Chiaravalloti, d’intesa con Roberto Mercuri e Annunziato Scordo, amministratori della società Pianimpianti, tutti considerati soci occulti delle società anonime di diritto lussemburghese Finindint e Fecoffee, e Aldo Bonaldi, ritenuto l’amministratore di fatto della Eurosviluppo Elettrica e della sua controllante Societe Financiere Cremonese di diritto lussemburghese e amministratore di fatto del Consorzio Eurosviluppo Scarl, avrebbero favorito l’ottenimento, nel maggio 2004, dell’autorizzazione unica alla realizzazione ed all’esercizio della centrale a turbogas di Scandale nei confronti della società Eurosviluppo Elettrica. Gli indagati, secondo l’accusa, avrebbero lucrato “indebitamente 28,6 milioni di euro quale anticipazione sul prezzo totale di 38,6 mln, dalla vendita della Eurosviluppo Elettrica, prezzo oggetto di attività di spartizione tra gli associati attraverso la cessione alla S.F.C. di Bonaldi, di pacchetti azionari della Eurosviluppo Elettrica posseduti dalla Finindint e dalla Fecoffee”. In merito alla centrale di Rizziconi, secondo l’accusa, sarebbe stato stravolto un parere espresso il 15 dicembre 2004 dal Nucleo valutazione impatto ambientale regionale a favore del progetto di costruzione di centrale presentato da Calabria Energia in favore del progetto presentato da Rizziconi Energia, che aveva avuto una valutazione di non compatibilità con l’ambiente e il territorio.
L’inchiesta per ora riguarda il “magna magna” piuttosto che le ripercussioni di un simile impianto sull’ambiente e sulla salute dei cittadini. Già un po’ di tempo fa i grilli crotonesi discutevano della validità di questi impianti e stilavano un lungo elenco di comunità il cui coordinamento è sul web che dopo essersi informate non erano disposte a sostenere sui loro territori una centrale a turbogas.
Secondo uno studio redatto da Paolo Baggio dell’università di Trento, Giovanni Antonio Longo e Andrea Gasparella dell’Università di Padova e commissionato dalla Camera di Commercio di Vicenza, che purtroppo non sono riuscita a reperire ma di cui vi riporto stralci da Verdinrete, i parametri di valutazione rilevati dagli studiosi, quali emissioni in atmosfera, sistema termodinamico della centrale e le compensazioni ambientali della centrale di Montecchio Maggiore (Vicenza), della potenza di 760 Megawatt, starebbero ad indicare un elevato grado di inquinamento. Riporta Verdintrete:
Per quanto riguarda il primo punto, si legge che la centrale, così come viene presentata dal progetto redatto da Euganea Energia, emette una quantità rilevante di ossidi di azoto, ossidi di carbonio e polveri. Una quantità talmente elevata da superare, secondo lo studio, quella emessa complessivamente dai 17 comuni del circondario. Le conclusioni relative al secondo punto indicano che il sistema termoelettrico è dotato di un “impianto non molto flessibile”, pur se fornito di turbine collaudate e quindi affidabili. Quanto alle compensazioni dell’impatto ambientale, infine, gli studiosi definiscono quelle che metterebbe in campo Euganea Energia “poco percorribili perché generiche e scarsamente documentate”.
Foto | Provincia di Crotone