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Terremoto in Abruzzo, la tragedia poteva essere evitata? Marco Travaglio prova a rispondere con l’inchiesta “Sangue e cemento”

13 luglio 2009 0 commenti

Dopo il terremoto in Abruzzo, da quel 6 aprile, ci si è chiesti se la tragedia in una qualche maniera la si poteva evitare. Da un lato c’era chi aveva gridato alla possibilità di prevedere i terremoti; dall’altro l’attuale compito della magistratura di indagare sulle responsabilità di quella che è stata una strage e che cercherà di individuare i colpevoli. La Scienza ad oggi ci dice che i terremoti non si possono prevedere, ma la stessa Scienza ci dice anche che esiste una tecnologia che consente la costruzione di edifici anti-sismici. l

E allora perché in una zona sismica, così pericolosa come quella de L’Aquila, sono crollate le case? La magistratura dai rilievi effettuati subito dopo il terremoto scoprì che forse per molte abitazioni non era stato usato solo del cemento ma una miscela che conteneva troppa sabbia. Dunque, quante case sono state costruite con falso cemento? Quante di quelle case se costruite secondo le norme antisismiche potevano resistere? A molte di queste domande provano a rispondere Marco Travaglio e Vauro con il libro-inchiesta “Sangue e Cemento” (Ed. Editori Riuniti € 12,90) a cui viene allegato un Dvd che contiene le interviste riportate anche nel testo. In alto nel video il trailer di presentazione.